Svizzera

Il 2023? Per uno svizzero su quattro sarà un anno nero

Prospettive cupe per l’anno che verrà. Lo indica un sondaggio di comparis.ch. Per il 71,2% degli interpellati l’inflazione si farà sentire

Per molti i conti rischiano di non tornare
(Ti-Press)
27 dicembre 2022
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Per la prima volta dal 2017 gli svizzeri guardano al nuovo anno con un marcato pessimismo. È quanto emerge da un sondaggio rappresentativo di comparis.ch. Circa una persona su quattro (il 27,5%) si aspetta un peggioramento per la propria situazione finanziaria nel prossimo anno, soprattutto a causa degli aumenti dei premi di cassa malati. A preoccupare sono anche gli elevati prezzi dell’energia. «Sono soprattutto le persone con un reddito basso ad aspettarsi un 2023 difficile», afferma Michael Kuhn, esperto Comparis in finanze e consumi.

Tra le persone con un reddito lordo mensile fino a 4’000 franchi, la percentuale sale addirittura al 41,8%. Nelle fasce di reddito 4’000-8’000 franchi e oltre gli 8’000, rispettivamente il 28,1 e il 21% condividono questa preoccupazione.

Situazione preoccupante soprattutto per le persone con basso reddito

Le persone con salari bassi sono pessimiste anche su altre questioni: il 13% degli adulti con un reddito fino a 4’000 franchi dichiara che fa fatica ad arrivare a fine mese e tra chi guadagna tra i 4’000 e gli 8’000 franchi o più di 8’000 franchi la percentuale scende rispettivamente al 3,6 e all’1,1%.

Ben il 49% dei lavoratori con salari bassi deve fare attenzione a ogni centesimo e contenere fortemente le proprie spese per pagare tutte le bollette. Le percentuali per le fasce di reddito più elevate sono rispettivamente del 27,2% (da 4’000 a 8’000 franchi) e del 6,3% (oltre gli 8’000 franchi).

Premi di cassa malati e affitti in cima alla lista delle ansie

Il 75,5% degli intervistati cita come motivo principale del proprio pessimismo il forte rincaro dei premi di cassa malati (anno precedente: 37,1%). Seguono al secondo posto con il 38,1% gli aumenti dei prezzi degli affitti e delle ipoteche (anno precedente: 14,8%). Infine, il 14,9% teme che i propri investimenti di capitale perderanno valore (anno precedente: 10,1%).

Anche gli elevati costi dell’energia si fanno sentire

Anche gli intervistati non pessimisti percepiscono l’attuale aumento del rincaro: il 71,2% dichiara che l’inflazione influisce significativamente sul proprio bilancio familiare. L’inflazione più marcata riguarda i prezzi dell’energia da riscaldamento: il 71,2% percepisce un aumento dei prezzi forte o molto forte. Il 54,7% percepisce un forte aumento dei prezzi delle vacanze, mentre la crescita dei prezzi dei servizi finanziari è sentita dal 53,7%.

In effetti, a novembre i prezzi dell’energia per il riscaldamento sono saliti di quasi il 50% rispetto allo scorso anno. Anche nel segmento delle vacanze ci sono stati forti aumenti, come il traffico aereo (+23,8%), i prezzi del carburante (+10,8%) e i viaggi tutto compreso (+10%).

Quasi tre quarti dei ticinesi vogliono risparmiare di più

A causa del rincaro, il 52,6% degli intervistati vuole risparmiare di più e consumare di meno. Ciò vale in particolare per la Svizzera italiana con il 70,1% degli intervistati (Svizzera francese: 41,1%; Svizzera tedesca: 55,2%). Il 50,9% vuole rinunciare ad acquisti importanti come ad esempio mobili e auto. Il 13,4% vuole investire di più in fondi e azioni.

«A causa dell’aumento dei tassi di interesse, depositare denaro su un conto bancario è tornato a essere più conveniente, anche se l’attuale rincaro erode i guadagni. Gli investimenti in fondi e azioni sono finanziariamente più interessanti ma comportano anche maggiori rischi», afferma Kuhn.

Come risparmiare? Rinunciando ad acquisti inutili e cercando i prezzi più bassi

Per risparmiare, il 72% degli svizzeri che non ha abbastanza soldi da parte è pronto a rinunciare a spese inutili e agli acquisti spontanei. Di conseguenza si adotta un comportamento di acquisto più consapevole dal punto di vista finanziario: il 64,4% approfitta degli sconti ogni volta che è possibile, il 51,4% confronta attentamente i prezzi dei vari offerenti e opta per l’offerta più conveniente e il 46,7% fa acquisti presso i discount. Nella Svizzera italiana, inoltre, il 52,9% dichiara di fare acquisti all’estero (totale Svizzera 23,8%, Svizzera francese 26,9% e Svizzera tedesca 20,9%).

«Chi vive in una regione di confine si reca all’estero più spesso per risparmiare rispetto a chi abita nei cantoni centrali – e questo anche se finora il rincaro nei Paesi limitrofi è stato nettamente più elevato che in Svizzera», afferma Kuhn.

Donne più preoccupate dei cambiamenti climatici e del rincaro

L’inflazione in tutto il mondo e in Svizzera, così come i cambiamenti climatici, preoccupano gli intervistati molto più delle difficoltà di approvvigionamento, della minaccia di carenza di energia o della pandemia. Oltre il 60% degli svizzeri è preoccupato o molto preoccupato per queste problematiche. A seguire ci sono le difficoltà di approvvigionamento a livello mondiale (59,5%) e la carenza di energia (57,9%). La pandemia preoccupa ancora poco più di un terzo degli intervistati (34,7%).

Questi cinque problemi preoccupano più le donne degli uomini – in particolare i cambiamenti climatici (preoccupato o molto preoccupato: 73,5% delle donne e 63,3% degli uomini) e la carenza di energia in Svizzera (63,8% delle donne e 52,1% degli uomini).

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