Svizzera

Previdenza professionale, 'tasso minimo fermo all'1%'

È quanto raccomanda al Consiglio federale la Commissione Lpp. Il governo dovrebbe prendere una decisione in autunno

Il parlamento sta lavorando a una revisione del secondo pilastro (Ti-Press)
24 agosto 2021
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Il tasso d'interesse minimo della previdenza professionale per il 2022 dovrebbe rimanere fermo all'1%. È quanto raccomanda al Consiglio federale, cui spetta la decisione definitiva, la Commissione federale della previdenza professionale (Commissione LPP).

Questo è il tasso minimo che deve essere corrisposto sull'avere di vecchiaia nel regime obbligatorio della previdenza professionale, precisa una nota odierna della commissione presieduta dall'ex "senatrice" PLR di Argovia, Christine Egerszegi-Obrist.

Le proposte dei membri della Commissione LPP andavano dallo 0,25 all’1.25%. Nel corso dell'analisi sono state prese in considerazione diverse varianti, ma al voto finale una netta maggioranza si è detta favorevole all’1%, tasso già in vigore per quest'anno.

I parametri fondamentali per la decisione finale sono il rendimento medio a lungo termine delle obbligazioni della Confederazione e l'andamento di azioni, obbligazioni e immobili.

La formula della Commissione LPP, con cui a fine luglio, nonostante i bassi tassi d'interesse, si otteneva un valore dell’1,3% grazie all'andamento positivo dei mercati, tiene conto dei requisiti legali, come pure di altre condizioni quadro. Tra queste va menzionata la sostenibilità del tasso per gli istituti di previdenza rispetto agli utili che questi ultimi possono realizzare sui mercati finanziari.

Una questione di fiducia

Il tasso deve inoltre rafforzare la fiducia nel secondo pilastro. Nel limite del possibile, il tasso d'interesse minimo dovrebbe essere in linea, a lungo termine, anche con l'evoluzione dei prezzi e dei salari. In passato, questo obiettivo è stato superato.

Occorre ugualmente considerare, specifica la nota, che i redditi di un istituto di previdenza non possono essere utilizzati interamente per corrispondere il tasso d'interesse minimo. La casse pensioni devono infatti onorare i rispettivi impegni legali nei confronti dei beneficiari di rendite e di costituire riserve di fluttuazione e accantonamenti. Essi devono inoltre coprire i costi amministrativi dell'istituto di previdenza, se non sono finanziati altrimenti.

La Commissione LPP rammenta che quello proposto è un tasso d'interesse minimo. Ciò significa che l'organo supremo paritetico degli istituti può fissare un tasso superiore se la situazione finanziaria lo permette.

Il Governo dovrebbe prendere una decisione in autunno. Nel novembre scorso aveva deciso di mantenere immutato all'1% il tasso d'interesse minimo per il 2021. Come già avvenuto per la fissazione del saggio per il 2020 (decisione nel 2019), l'esecutivo non aveva seguito i suggerimenti della Commissione LPP che raccomandava un abbassamento allo 0,75%. Attualmente, il parlamento sta lavorando a una revisione della previdenza professionale.

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