Svizzera

Anche il personale della vendita e della logistica manifesta

I dimostranti vogliono che vengano rivalutate le professioni essenziali, che durante la pandemia hanno assicurato il funzionamento del paese

(Kestone)
1 novembre 2020
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Anche gli addetti alla vendita e alla logistica hanno manifestato sabato in tutta la Svizzera, in concomitanza con la dimostrazione degli operatori sanitari in Piazza Federale, riferisce il sindacato Unia. Chiedono, fra le altre cose, che non vi siano più salari inferiori ai 4'000 franchi in questi settori, messi sotto pressione dalla pandemia di coronavirus.

I dimostranti vogliono che vengano rivalutate le professioni essenziali, che durante la pandemia hanno assicurato il funzionamento del paese. "Il personale impiegato nella vendita, nelle cure e nella logistica si era appena ripreso dalla pesante ed estenuante fase vissuta in primavera. E ora è già di nuovo sollecitato", scrive Unia in un comunicato.

In queste professioni le donne sono particolarmente numerose. Svolgono un lavoro di primordiale importanza, ma i loro salari sono bassi e le condizioni di lavoro precarie. Senza contare che sono pure vittime di discriminazioni salariali, proprio perché donne.

In primavera molti hanno applaudito le dipendenti e i dipendenti costretti a lavorare in condizioni difficili e ora è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti. "Con gli applausi non si paga l'affitto", scrive Unia.

Il sindacato rivendica quindi, oltre a un bonus per l'impegno profuso negli ultimi mesi, anche un aumento salariale generalizzato affinché non vi siano più retribuzioni sotto i 4'000 franchi (13 mensilità, 40 ore settimanali), la fine della deregolamentazione e dei rapporti di lavoro precari e più protezione per i lavoratori con un Contratto collettivo di obbligatorietà generale per tutta la Svizzera.

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