Svizzera

Condannato per truffa e riciclaggio chiede la grazia a Berna

L'Assembea federale si occuperà il prossimo 23 settembre di una domanda inoltrata da un cittadino ceco condannato dal Tribunale penale federale

Palazzo federale (Ti-Press)
9 settembre 2020
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Nel corso di questa sessione, a 12 anni di distanza dall'ultima volta, l'Assemblea federale dovrà esprimersi su una domanda di grazia. La commissione ad hoc, istituita a inizio settembre per esaminare il dossier, propone di respingere la richiesta. La domanda riguarda un cittadino ceco condannato dal Tribunale penale federale di Bellinzona per truffa e ripetuto riciclaggio di denaro qualificato a una pena detentiva di 36 mesi.

All'unanimità la Commissione delle grazie, si legge in una nota odierna, si è detta contraria a concedere la grazia e raccomanda all'Assemblea federale di fare altrettanto il prossimo 23 di settembre.

I precedenti

L'ultima volta che il parlamento aveva dovuto decidere su una richiesta di grazia risale al 2007. Il 20 giugno di quell'anno, al termine della sessione estiva, l'Assemblea federale aveva respinto tacitamente la domanda inoltrata da un ex responsabile degli impianti tecnici del Politecnico di Losanna.

L'uomo, 62 anni, era stato condannato a due anni di prigione per corruzione passiva. Aveva incassato 270mila franchi in cambio della concessione di mandati a imprese di sua conoscenza. Per motivi di salute, egli chiedeva la trasformazione della pena privativa della libertà in condizionale.

Nel 2005 e nel 2006, il Parlamento si era mostrato altrettanto irremovibile, rifiutando la grazia a una persona che aveva importato illegalmente dalla Serbia due cagnolini non vaccinati contro la rabbia e un ristoratore per aver importato carne clandestinamente sull'arco di più anni, eludendo così i dazi doganali.

Il Parlamento si è occupato però anche di casi più gravi. Nel 1999, per esempio, aveva respinto la domanda di grazia del pirata dell'aria Hussein Hariri, condannato all'ergastolo nel 1987 per aver dirottato su Ginevra un velivolo della Air Afrique e ucciso un passeggero. Lo sciita libanese chiedeva la liberazione di alcuni detenuti palestinesi e libanesi dalle carceri israeliane.

Hariri venne poi scarcerato nel 2004 dopo aver scontato 17 anni di reclusione (era stato condannato all'ergastolo) ed espulso verso il Libano, suo paese d'origine. In carcere in Svizzera si è appassionato all'aviazione e, una volta in Libano, ha pure costruito con le sue mani un apparecchio in grado di volare.

Un po' di storia

Stando al sito web del parlamento, dal 1997 al 2008 sono state presentate dieci domande di grazia. Due di queste sono state accolte: nel primo caso si tratta di una persona condannata per aver venduto olio di riscaldamento a dazio ridotto spacciandolo per diesel per motori. Considerata la sua precaria situazione finanziaria, il suo pentimento e il pagamento di una parte della multa, l’Assemblea federale plenaria decise di accordare la grazia e condonare il resto della multa.

Nel secondo caso, la grazia è stata accordata a un macellaio reo di aver importato illegalmente una tonnellata di carne. Anche questa persona versava in una situazione finanziaria precaria, a causa di un incidente della circolazione stradale di cui era stato vittima e della conseguente impossibilità di continuare a esercitare la sua professione. A dimostrazione del suo pentimento il condannato aveva pagato tasse e dazi doganali per un ammontare di 25 mila franchi.

L'Assemblea federale può anche concedere amnistie, ossia l'abbandono del perseguimento penale e rinuncia all’esecuzione della pena. In questo caso, l'amnistia può riguardare anche un gruppo di persone. Dalla fondazione dello Stato federale nel 1848, l’Assemblea federale si è occupata di 18 domande d’amnistia, approvandone solo tre nel '800 (di cui due riguardanti fatti avvenuti in Ticino, tra cui gli avvenimenti del 1889/90 noti anche come "rivoluzione liberale") e una sola nel '900.

Nel '900, l'Assemblea federale ha respinto l'amnistia per gli obiettori di coscienza (due volte), per coloro che parteciparono allo sciopero generale del 1918 o combatterono durante la guerra civile spagnola (1936-1939).

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