Svizzera

Meno stressati con il telelavoro, anche se ci sono distinguo

Una indagine dell'Università di Zurigo rivela come, in generale, il lavoro da casa abbia permesso di trovare un migliore equilibrio con la vita privata

Maggior equilibrio (Ti-Press)
6 maggio 2020
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Stress e telelavoro

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

Il nuovo coronavirus ha portato a una profonda trasformazione anche nel mondo professionale: nonostante l'incertezza in merito alla situazione attuale e futura (tant'è vero che un sondaggio evidanzia come uno svizzero su 5 tema il licenziamento), numerosi lavoratori ritengono di essere meno stressati grazie al telelavoro e riescono a conciliare meglio lavoro e vita privata. È quanto emerge dai risultati di due sondaggi effettuato prima e dopo lo scoppio della crisi legata al Covid-19 da alcuni ricercatori dell'Università di Zurigo (Uzh).

In generale

Al sondaggio, effettuato lo scorso mese, hanno partecipato circa 600 impiegati in Svizzera e Germania, che erano già stati intervistati sulle loro condizioni di lavoro nel giugno 2019. Per questo motivo è stato possibile creare un confronto indipendente, indica in una nota odierna l'Uzh.

Il 29% dei partecipanti ha indicato che la loro attività lavorativa è peggiorata dall'inizio della crisi del nuovo coronavirus, mentre solo l'11% ha rilevato un miglioramento. Tuttavia, dai criteri specifici è emersa un quadro più positivo.

Equilibrio tra vita privata e lavoro

Nella maggior parte dei casi i partecipanti si ritengono più soddisfatti della loro vita professionale e privata rispetto a un anno fa. Secondo il sondaggio, i lavoratori si sentono più motivati, più sostenuti dai colleghi e dispongono di una maggior flessibilità.

A distanza di circa dieci mesi, inoltre, i partecipanti dicono di essere più attivi nel loro tempo libero e di aver un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata. Lo stesso vale per coloro che lavorano a orario ridotto.

In generale, gli intervistati hanno affermato di essere in grado di "staccare" con più facilità. Il carico di lavoro è leggermente diminuito - così come i segnali di burn-out - ma non l'impegno, secondo i ricercatori.

Peggior situazione psicologica e fisica

Il sondaggio tuttavia mostra un lieve peggioramento nella valutazione della salute psicologica e fisica dei lavoratori, in particolare per quanto riguarda il loro ottimismo o il senso di vicinanza. Anche l'esercizio fisico è diminuito in termini di frequenza e soprattutto di intensità. Allo stesso tempo, gli intervistati si sono sentiti più rilassati e hanno dichiarato di essere in grado di pensare in modo più chiaro.

Alcuni sottogruppi, specialmente quelli con bambini piccoli, hanno mostrato valori generalmente peggiori nell'indagine, soprattutto riguardo all'aumento dello stress a casa. Essi si sentono meno sostenuti dai colleghi e riescono più difficilmente a riposare e recuperare.

Una lezione per il futuro

"Ci aspettavamo che i partecipanti si sentissero più stressati rispetto a prima della crisi", invece è accaduto il contrario. "Questo mostra quanto le persone siano straordinariamente adattabili", rileva Rebecca Brachli, a capo dello studio, citata nel comunicato.

Il confronto tra il sondaggio effettuato lo scorso giugno e quello di un mese fa mostra che generalmente molte persone sono più soddisfatte del loro lavoro e della loro vita privata, beneficiando in particolare dei ritmi meno elevati. "L'aumento della flessibilità e dell'autonomia sembra avere un effetto positivo sul loro benessere", ritiene Brauchli. "ciò può essere anche una lezione per il futuro mondo del lavoro".

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