In generale, si dice soddisfatto e risponde alle obiezioni di immobilismo. Si è concentrato poi sui viaggi all'estero nell'ambito della riforma Ocse
Ueli Maurer, nella conferenza stampa di fine anno, valuta la legislatura appena passata come "molto buona" – in generale –, un mandato durante il quale è stato possibile chiudere alcuni dossier pendenti da molto tempo. Un esempio in questo senso è lo scambio automatico di informazioni siglato con numerosi Stati.
Per quel che riguarda i rapporti con l'Unione europea, il presidente della Confederazione uscente afferma che, con ogni probabilità, nuove dinamiche nasceranno una volta terminata la procedura della Brexit. Il fatto che con Ursula von der Leyen ci sia una nuova presidente della Commissione europea è visto come un fatto positivo, anche se non bisogna riporre troppe speranze in una sola persona.
Il presidente della Confederazione ha soprattutto messo al centro del suo intervento i viaggi all'estero: "Quasi tutti hanno avuto lo scopo di creare legami nel quadro della riforma fiscale dell'Ocse".
"Abbiamo creato una rete che ci permette di dire la nostra sul tema", ha detto oggi Maurer ai media a Berna. Il consigliere federale ha incontrato tutti i ministri delle finanze europei fino a cinque volte. Servono però ulteriori sforzi. Entro la fine del 2020 oltre 130 Stati si adegueranno alle nuove regole dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).
Le novità sono due: in un primo momento i guadagni delle imprese saranno tassati anche dove non c'è una presenza fisica, ma solo partecipazione al mercato. Secondariamente sarà garantita una tassazione minima nei confronti delle società. Maurer ha recentemente stimato, in un'intervista alla "Neue Zürcher Zeitung", le possibili perdite fiscali fra gli 0,5 e i 5 miliardi di franchi.
Per gli anni a venire, sempre secondo Maurer, la Svizzera è ben posizionata per fare la sua parte negli ambiti della finanza sostenibile e nella regolamentazione dell'intelligenza artificiale. La capacità di rimanere all'avanguardia è provata dal fatto che la moneta virtuale di Facebook chiamata Libra ha scelto Ginevra come sede. In questo settore bisognerà però vigilare bene, in modo da non finire in zone grigie.