Sul motivo della convocazione di una conferenza stampa, qualcuno aveva voluto vederci addirittura l'annuncio di un ritiro dalle competizioni. Speculazioni spazzate via da Stan Wawrinka, che stamane a Ginevra ha invece presentato il programma dei tornei cui intende partecipare nel 2018.
La speranza, ha indicato il vodese, è di rientrare a Melbourne, giocare dunque l'Australian Open, primo Slam della stagione. In seguito dovrebbe presentarsi a Rotterdam, Marsiglia, Indian Wells, Miami, Monte Carlo. Nessuna certezza, finora, sulla sua presenza al Geneva Open (che precede il Roland Garros parigino), con i cui organizzatori non è ancora stato trovato un accordo.
Wawrinka non ha ancora sostituito lo svedese Norman, l'allenatore che lo ha portato al vertice e alla conquista di tre Slam. “Per la ricerca di un nuovo coach – ha affermato – non ho alcuna fretta. La decisione di Magnus? È stata una grossa delusione. Un vero choc. Nei momenti più duri di una carriera si dovrebbe poter contare sulle persone più vicine. Il suo addio è stata una brutta sorpresa”.
In questi mesi di stop a causa di un problema al ginocchio, che lo ha costretto a un intervento chirurgico, “non c'è stato alcun buon momento. Avere le stampelle era dura, ma questo infortunio mi ha permesso di rallentare e riflettere molto: su me stesso, sul mio entourage, su molte cose”. E senza Pierre Paganini (preparatore atletico di Roger Federer, che si è più volte occupato anche di Wawrinka, ndr), avrei certamente smesso di giocare”.
In vista della nuova stagione il 32enne svizzero si sta allenando sei giorni su sette; ma – dice – “non sono ancora al 100 per cento”. I problemi, ha spiegato, si erano presentati all'Us Open del 2016. Forse l'unico rammarico che ho, è che avrei dovuto fermarmi prima della stagione sull'erba, che è stata il punto di non ritorno perché la situazione è peggiorata. Ora la mia priorità è recuperare al meglio”.