Da tre anni è attivo in qualità di fisioterapista. "Non c'è nessuno che fa la star in questo gruppo"
Nello staff della Nazionale elvetica c’è anche un ticinese, il 42enne fisioterapista Fabio Rampa. “Ho terminato la mia formazione 17 anni fa e sono subito entrato nel mondo dello sport. Dapprima mi sono occupato di unihockey, poi 10 anni or sono ho iniziato a lavorare nella clinica Schulthess al centro olimpico occupandomi di canottaggio, beach-volley e hockey e da li sono entrato nell’orbita delle selezioni nazionali. Mi occupo della Nazionale maggiore da tre anni. Ho effettuato la preparazione per i Mondiali di Parigi, poi ho presenziato a quelli di Copenhagen e a quelli di quest’anno. Inoltre avevo lavorato anche alle Olimpiadi di Pyeongchang”.
Qual è esattamente il tuo ruolo? “Oltre a svolgere la funzione di fisioterapista aiuto a preparare lo spogliatoio e sono a stretto contatto con i responsabili del materiale. Ovviamente la priorità è la prima, sono al servizio dei giocatori e devo fare il massimo per aiutarli”. Ci sono elementi più difficili o complicati di altri? “I ragazzi sono semplici, non c’è nessuno che fa la star. Tutti rispettano gli orari e si adattano, anche gente come Josi o Niederreiter, Ovviamente ci sono le regole non scritte, ad esempio la precedenza è per i più anziani. È un bel gruppo, davvero omogeneo”. Come funziona la comunicazione con lo staff tecnico? “Ogni giorno noi membri dello staff medico abbiamo un incontro, discutiamo e in seguito il dottore si trova con Fischer e fa un resconto della giornata e dello stato di salute dei giocatori”.
Fabio è nato e cresciuto ad Agno da genitori poschiavini, ma è ormai emigrato da tanti anni in Svizzera tedesca. “Ho frequentato il collegio di Svitto e sono sempre rimasto al nord delle alpi, ma il sangue e il carattere ticinese rimarranno per sempre. In estate scendo spesso in Ticino e poi ovviamente non mi perdo il carnevale”.
A giugno lo aspetta una grossa novità. “Dopo 17 anni ho deciso di aprire un’attività indipendente. Aprirò un mio studio a Obfelden (ZH), sarà una bella sfida, sono fiducioso. L’idea è comunque di continuare a lavorare nell’ambito sportivo e di rimanere nel giro di Nazionale. Sarebbe bellissimo lavorare ai Mondiali casalinghi dell’anno prossimo”.