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‘Speriamo di aver interrotto la spirale negativa’

L'Ambrì di Luca Cereda a Porrentruy mette fine alla serie di cinque sconfitte consecutive. ‘Stavolta abbiamo fatto la partita che volevamo fare’

Un successo che è un toccasana
(Keystone)
9 dicembre 2023
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Dopo cinque sconfitte filate, l’Ambrì tira un bel sospiro di sollievo sul ghiaccio di Porrentruy. E quell’ossigeno è un toccasana anche per la classifica oltre che per la mente, al termine di un confronto combattuto praticamente fino alla fine, anche se da quanto s’era visto nei primi venti minuti l’impressione era che le cose sarebbero andate in ben altro molto. In pista con i ritrovati Heed e Forhler in difesa, pur se per l’occasione Luca Cereda è costretto a far senza l’ammalato Terraneo, i biancoblù nella prima metà del confronto sembravano infatti aver gettato delle solide basi per un agevole successo, cosa comunque mai evidente alla Raiffeisen Arena. Del resto, è proprio in casa loro che gli uomini di Wohlwend conquistano la stragrande maggioranza dei punti, e a termine di paragone basti dire che da inizio stagione davanti al loro pubblico hanno totalizzato appena sei punti in meno di quanti ne abbiano celebrati i biancoblù alla Gottardo Arena.

Invece, a poco a poco i ticinesi dimostrano di non essere più assoluti padroni della situazione, nonostante il comodo vantaggio di due reti dopo dodici minuti, che sarebbero potute diventare tre se solo i biancoblù avessero sfruttato a dovere l’ingenua penalità per sgambetto fischiata ad Asselin al diciassettesimo: purtroppo, però, un Virtanen già autore del provvisorio 2-0 al 12‘06” (in powerplay) e poi Heim e Pestoni o perdono l’attimo, oppure non trovano il bersaglio. Finché su un disco malamente perso da Spacek in uscita di terzo proprio allo scadere di quella penalità, Audette si lancia in contropiede e fa secco Juvonen, riaprendo improvvisamente il match al 18’23”.

Al di là dell’aspetto puramente contabile, l’impressione è che da lì in poi l’Ambrì non abbia più il controllo sulla partita come nella prima metà del confronto. Sul fronte offensivo i biancoblù continuano sì a rendersi pericolosi, ma ci riescono solo a sprazzi, in una partita che nel periodo centrale si fa più vivace sul piano dell’intensità fisica ma non in quella della qualità di gioco, e che improvvisamente vede i gialloneri sempre più pericolosi dalle parti di Juvonen, trascinati da quel Dmytro Timashov – ventisettenne svedese di chiare origini ucraine – che in un paio d’occasioni dà un saggio delle sue qualità offensive, pur non riuscendo mai a trovare il modo di battere l’imperturbabile portierone leventinese.

Se l’Ambrì a volte vacilla, rischiando pure un po’ troppo, al tirar delle somme non si può comunque dire che Pestoni e compagni debbano mai davvero soffrire. Neppure in un terzo tempo che resta comunque incerto sin quasi alla fine, poi decretata dal 3-1 a porta vuota di Zwerger (terzo gol in stagione per l’austriaco), in cui più che le occasioni da rete spiccano per quantità le innumerevoli imprecisioni, su un fronte come sull’altro. «Sapevamo che venire a vincere qua non sarebbe stato facile – dice l’attaccante Johnny Kneubuehler ai microfoni di Rsi –. Abbiamo ripensato all’ultima volta che siamo stati qui, e stavolta siamo riusciti a fare esattamente la partita che volevamo, giocando semplice, con intensità e umiltà. Già contro lo Zugo avevamo giocato abbastanza bene, e stasera direi che abbiamo confermato: già in allenamento abbiamo fatto dei passi avanti per lasciarci alle spalle questa fase, e speriamo di essere riusciti a interrompere la spirale negativa». Per una conferma basterà attendere stasera, quando alla Gottardo Arena si presenterà l’ambizioso (e agguerrito) Losanna.

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