laR+ il dopopartita

‘Importante andare a punti anche nelle serate meno buone’

Nonostante un po' di stanchezza l'Ambrì si impone anche a Davos e va in pausa col sorriso. Douay: ‘Siamo molto felici di quanto fatto finora’

‘In difesa siamo stati, una volta di più, molto solidi’
(Keystone)
6 novembre 2023
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Davos – Cinque vittorie consecutive. Non capita spesso che l’Ambrì riesca a prolungare così a lungo le proprie serie positive in campionato. L’ultima volta è stata infatti nella stagione 2021-22, quando a marzo arrivarono ben sei successi filati, che permisero ai biancoblù di completare quella clamorosa rimonta sul Berna e qualificarsi ai preplayoff (dove tra l’altro vinsero pure il primo incontro). Se poi si cerca una serie positiva che includa e continui dopo un derby, esercizio che negli ultimi anni si è rivelato ostico per i leventinesi, bisogna risalire fino al dicembre 2019, con cinque successi filati, tra cui un 7-2 rifilato ai bianconeri, esattamente a metà striscia.

L’Ambrì può andare alla pausa per la nazionale con il sorriso e con la consapevolezza di essere una buona squadra, equilibrata e capace di andare a punti anche in serate molto diverse tra loro. Ne è un esempio l’ultimo weekend: venerdì il derby casalingo è stato molto intenso, giocato su ritmi forsennati e sicuramente molto dispendioso in termini di energie sia fisiche che psicologico-emozionali. Tutt’altra partita si è vista sabato nei Grigioni, dove i ticinesi sono riusciti a gestire bene la sfuriata locale dell’inizio e poi a imporre un ritmo generale abbastanza basso. Due partite diverse ma che hanno portato altrettante vittorie.

Uno dei protagonisti del fine settimana leventinese, Floran Douay, che ha ottenuto un gol e un assist contro il Lugano e ha poi fornito un’altra prestazione di sostanza sabato sera, può dirsi soddisfatto. «Siamo sicuramente molto felici di quanto fatto finora. Non era facile venire a Davos, specialmente dopo aver già giocato un derby venerdì: c’era un po’ di stanchezza per tutti».

Non è stato l’incontro più spettacolare della stagione, ma l’Ambrì è comunque riuscito a trovare il modo di vincere. «Ci siamo detti che non avremmo potuto giocare un match irresistibile e così non è stato. D’altronde è impossibile pensare di giocare in modo perfetto tutti gli incontri della stagione. Inoltre è sempre importante riuscire a guadagnare punti anche nelle serate in cui si gioca un po’ meno bene del solito. Nell’insieme reputo comunque che la nostra partita è stata buona. In difesa siamo stati, una volta di più, molto solidi e abbiamo potuto contare anche su un’ottima prestazione di Benjamin Conz in porta».

Una delle chiavi del buon momento in casa Ambrì risiede nell’equilibrio garantito da tutte e quattro le linee, con la quarta che negli ultimi tempi ha pure portato quelle reti che erano un po’ mancate nella primissima parte di stagione. «Sono contento di come sto giocando a livello personale – continua il numero 81 –. Mi sento bene e sono anche felice dei compagni con cui scendo in pista. Penso che la nostra linea stia svolgendo un ottimo lavoro in questo periodo e starà a noi continuare a cavalcare l’onda».

In poco meno di due mesi si sono giocate 20 partite, con l’Ambrì che ha disputato 8 incontri negli ultimi 16 giorni. Eppure sabato in diversi frangenti sono sembrati gli ospiti ad avere maggior freschezza rispetto al Davos, a riposo la sera precedente. «I doppi turni spesso si rivelano a doppio taglio – conclude l’ala francese –. A volte non si ha ritmo, altre volte si ha più gamba perché si è giocato la sera precedente. Personalmente mi sento sempre molto bene nei sabati successivi ai match del venerdì. Dipende anche molto dai giocatori, alcuni digeriscono un doppio turno meno bene mentre altri rimangono con il motore ben lanciato».

‘In Nazionale per fare un passo avanti’

Da un attaccante a un allenatore contento. «Sinceramente in questo momento, subito dopo la partita, è un pochino presto per stilare un bilancio – dice Luca Cereda –. Penso che siamo partiti bene in campionato, poi abbiamo accusato una piccola flessione mentre nell’ultimo mese circa siamo ritornati a giocare in modo solido e più costante».

Dopo un intenso inizio di stagione la pausa può servire per riprendere le energie e recuperare qualche infortunato. Come Daniele Grassi, che dopo la carica di Frehner (contro cui nel frattempo è stata aperta una procedura ordinaria) è stato portato all’ospedale per accertamenti. Il capitano ha subito un colpo al collo e uno al naso, che tuttavia non dovrebbe essere rotto, e un taglio al labbro, ma è stato subito dimesso e ha potuto rientrare in Ticino con il bus della squadra e una vistosa fasciatura.

Chi invece avrà meno pausa, è proprio Luca Cereda, chiamato ad assistere Patrick Fischer sulla panchina della Nazionale per il primo appuntamento dell’Euro Hockey Tour, la Karjala Cup di Tampere. «Sono felicissimo di questa nuova opportunità. È sempre bello vedere volti nuovi, diversi, e sentire nuove voci, raccogliere nuove idee, vedere nuovi allenamenti. L’anno scorso tutto questo mi aveva fatto molto bene e sono convinto che pure questa volta potrò approfittarne per fare un passo avanti a livello personale».

C’è stato un motivo particolare che ha spinto il tecnico ad accettare? «Da un lato l’aggiunta di Éric Landry ci permette di avere abbastanza persone nello staff che possono portare avanti il lavoro anche senza di me. Al tempo stesso, però, anche la bellissima esperienza che ho fatto la scorsa stagione mi ha aiutato a rispondere ben volentieri alla chiamata. Il tutto in una stagione che per noi si appresta a essere molto impegnativa vista la nostra partecipazione alla Coppa Spengler». In questo senso diversificare gli stimoli, aggiungiamo noi, potrà rivelarsi utile.

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