Hockey

La strana storia di Eric Semborski

5 dicembre 2016
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A volte la vita riserva delle grandissime sorprese. Eric Semborski, 23enne di Philadelphia, non si scorderà mai l’avventura vissuta due giorni or sono. La storia di Semborski inizia con un problema di appendicite che costringe Corey Crawford, portiere titolare dei Chicago Blackhawks, a un'operazione improvvisa.

La franchigia dell’Illinois si trova a Philadelphia in procinto di sfidare i Flyers. Il farmteam è troppo distante, nessun portiere può giungere in tempo. L’allenatore degli estremi difensori, Jimmy Waite, è un ex professionista e un suo impiego inciderebbe nel Salary Cap, il tetto salariale attuato in Nhl. Ai falchi neri non resta dunque che appigliarsi alla regola che permette a qualsiasi squadra di Nhl di schierare un portiere amatoriale in caso di bisogno.

Eric Semborski, residente di Philadelphia, è il primo nome sulla lista della franchigia locale. Nemmeno lui conosce il motivo. L’ultimo impegno del giocatore, in un team universitario, risale in effetti all’anno scorso. Il sabato mattina il 23enne riceve la chiamata di Chicago mentre sta allenando dei ragazzini nella periferia di Philadelphia. L'americano torna subito a casa a prendere l’equipaggiamento e si presenta, seppur in ritardo, nello spogliatoio dove incontra i suoi nuovi compagni di squadra, tra cui la star Patrick Kane.

“Ero un po’ arrugginito”, ammette Semborski, “ma il riscaldamento è stato il momento migliore della mia carriera. Tutto andava così veloce, quasi non riuscivo a respirare. Sapevo che non avrei parato praticamente nessun disco. Solamente se mi avessero centrato, avrei potuto respingere qualche conclusione”. Perlomeno un tiro di Patrick Kane riesce a intercettarlo. “ È un momento che non dimenticherò mai".

https://twitter.com/MarkLazerus/status/805105399624060928

Semborski sfiora addirittura il debutto durante la partita. A 90' dalla fine, con i suoi in ritardo 3-1, il coach di Chicago toglie il portiere. Se fosse caduta la quarta rete avversaria, il tecnico avrebbe regalato al suo estremo difensore d’emergenza qualche istante sul ghiaccio.

In qualità di atleta amatoriale, il portiere non verrà pagato. "Sono io che dovrei pagare Chicago. È stato geniale". Eric ha lasciato l’impianto con qualche disco firmato e con la promessa di ricevere una maglia. "Per me si è avverato un sogno", conclude il portierino. E se i Blackhawks vincessero la Stanley? “Non vorrei che il mio nome venisse iscritto sulla coppa, mi basterebbe l’anello destinato ai vincitori”, conclude Semborski.

https://twitter.com/NHLFlyers/status/805474773514022912

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