Ciclismo

Per Mäder gravi lesioni interne, probabile l'urto contro un tubo

Si cercano di ricostruire i dettagli dell'incidente fatale al corridore svizzero deceduto il 16 giugno. Tudor e Intermarché lasciano il Tour de Suisse

(Keystone)

Una discesa fatta a grande velocità, una curva come tante, un tocco involontario con un altro corridore: queste sono le uniche certezze che si hanno riguardo all’incidente costato la vita allo sfortunato Gino Mäder.

Un’indagine è in corso, ma poche, pochissime, sono le possibilità di fare piena luce sul tragico evento. Gli ultimi secondi di gara del rossocrociato non sono infatti stati ripresi da alcuna telecamera e testimoni diretti pare non ce ne siano. Al momento, dunque, chi sta studiando l’accaduto è costretto a basarsi solo sui limitati dati a disposizione. Quelli forniti dal computer di bordo della bici di Magnus Sheffield, per esempio, il corridore che con Gino è finito nel dirupo. La sua bici, in una “piega a destra”, ha quasi istantaneamente decelerato da 94,6 a 0 km/h, fermandosi a bordo carreggiata. Lo statunitense e lo svizzero sono invece volati 30 metri più in basso.

Un fato benevolo per Sheffield, crudele per Mäder

Qui è subentrato il caso, il fato. Benevolo con l’atleta nordamericano, atterrato sull’erba. Tremendo con il 26enne di Flawil. Secondo le prime ricostruzioni, nella caduta Mäder ha infatti probabilmente sbattuto con violenza contro una conduttura idrica, un grosso tubo, per poi finire in un ruscello.

All’arrivo dei soccorritori il primo era in totale stato confusionale (ha riportato una commozione cerebrale) ma fisicamente integro, praticamente illeso, il secondo invece in condizioni disperate. Privo di sensi. I sanitari sono riusciti a rianimarlo solo dopo un lungo intervento mediante massaggio cardiaco e defibrillatore, lo hanno stabilizzato e preparato per il trasportato in elicottero all’ospedale di Coira, dove è immediatamente stato sottoposto a esami approfonditi. Terminati quelli, resisi conto della gravità e del numero delle lesioni interne, i dottori della struttura grigionese hanno svolto uno dei compiti più duri della loro professione: hanno informato i familiari di prepararsi al peggio.

Tudor e Intermarché lasciano la corsa

La squadra svizzera Tudor e la formazione belga Intermarché hanno annunciato il ritiro dal Tour de Suiss dopo la morte di Gino Mäder. La Bahrain-Victorious, per la quale Mäder correva, aveva annunciato ieri sera che non avrebbe partecipato più alla competizione. Gli organizzatori hanno deciso, d'intesa con la famiglia del corridore e previa consultazione delle squadre presenti, che il Giro dovrà comunque terminare domenica. "Dopo aver riflettuto e discusso con i corridori e lo staff, il team ha deciso di non continuare a partecipare al Tour de Suisse di quest'anno - ha spiegato il team Tudor - In queste difficili circostanze, pensiamo che sia umano rispettare i sentimenti dei nostri corridori e rendere omaggio a Gino".

Allo stesso modo, Intermarché-Circus-Wanty ha annunciato che "dopo aver consultato i nostri corridori e il nostro staff, abbiamo deciso di ritirarci. La nostra priorità è rispettare la salute psichica dei nostri corridori". "Dopo una giornata ricca di emozioni e una processione molto toccante in memoria di Gino Mäder, è stato deciso, in accordo con la famiglia di Gino Mäder, le squadre e i corridori, di continuare il Giro della Svizzera", ha detto ieri sera Olivier Senn, direttore della gara.

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