MOUNTAIN BIKE

Nel 2023 per Filippo Colombo soffia un vento di novità

Il biker ticinese ha cambiato squadra (è passato alla Scott) e con la Q36.5 vuole intensificare l’attività su strada. ‘Ma punto a Cdm e Mondiali di mtb’

26 gennaio 2023
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Se il 2021 era stato l’anno della partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, in parte compromessa dalla brutta caduta primaverile ad Albstadt, e il 2022 aveva regalato le prime due vittorie in Coppa del mondo (nella specialità dello short-track) a Lenzerheide e Mont-Sainte-Anne, oltre all’argento iridato (sempre nella gara corta) e al bronzo europeo nel cross-country, quella 2023 dovrebbe essere la stagione della definitiva consacrazione per un Filippo Colombo che al momento di intraprendere la preparazione invernale non nasconde l’ambizione di recitare un ruolo da protagonista assoluto sul palcoscenico internazionale.

Ma quello iniziato meno di 30 giorni fa è un anno di grandi novità per il 25enne biker ticinese, con un orizzonte che si espande al di là della mountain bike. Sgombriamo il campo da possibili fraintendimenti: Colombo è e rimane un biker, tuttavia il suo interesse per la strada sembra crescere stagione dopo stagione. E così, dopo aver raggiunto un accordo con la Scott-Sram di Nino Schurter per quanto riguarda l’attività nei boschi, ha trovato un’intesa con il Pro Team Q35.6 di Vincenzo Nibali per l’attività su strada… «Dopo essermi accordato con la Scott, ho chiesto loro se ci fosse la possibilità di disputare qualche gara su strada e loro mi hanno indirizzato alla Q36.5, squadra che utilizza proprio bici Scott e della quale il marchio elvetico è sponsor importante».

Quest’anno sarà dunque possibile vedere Filippo Colombo su strada e non solo nei boschi, ma ciò non significa che all’orizzonte vi sia un cambio di disciplina, per altro percorso già intrapreso da diversi campioni (su tutti Peter Sagan)... «Io sono e rimango un biker, il mio focus è sulla Coppa del mondo e sui Mondiali. Scott mi ha dato la possibilità di testarmi anche sulla strada, in quanto le due attività risultano essere conciliabili, ma almeno fino a Parigi 2024 non ho intenzione di mutare le mie priorità».

E allora, come si spiega l’interesse del campione svizzero di short-track per le bici dal manubrio ricurvo? «Sono due i motivi che mi hanno spinto a questa scelta: il primo è essenzialmente legato alla preparazione, con la possibilità di allenarmi in modo un po’ diverso dal solito, così da giungere al massimo della forma per l’inizio delle prove di Coppa del mondo di mountain bike; d’altra parte, non nascondo una certa curiosità per un’esperienza nuova, per quanto sono conscio che gareggiare su strada comporta anche il rischio di possibili cadute. Si tratta di capire quale sia l’approccio migliore – quello tradizionale o quello multidisciplinare – per arrivare nelle migliori condizioni possibili al clou della stagione di mountain bike. Per il momento, con la Q36.5 abbiamo svolto un campo d’allenamento a Calpe, in Spagna. Nella mountain bike le prove di Coppa del mondo inizieranno soltanto a metà maggio a Nove Mesto, per cui nei prossimi mesi disputerò delle gare su strada, principalmente delle classiche: inizierò probabilmente con la Kuurne - Bruxelles - Kuurne e poi, di sicuro, sarò al via delle Strade Bianche».

Tuttavia, per Filippo Colombo non si tratterà della prima esperienza nella pancia di un plotone. «Lo scorso anno ho preso parte al Tour de Romandie (chiuso al 68° posto con un ritardo di 28’06" dal russo Aleksandr Vlasov, ndr) ed è stata un’esperienza piacevole. Sono curioso di capire quanto la strada possa migliorare la mia preparazione e, di conseguenza, anche i miei risultati in mtb».

Mountain bike e strada comportano la necessità di adattarsi a mezzi tecnici, a concetti di corsa e a modalità di allenamento diversi… «Come detto, abbiamo appena portato a termine il primo ritiro della stagione con la Q36.5, durante il quale mi sono concentrato unicamente sulla strada. È servito a testare i materiali, ma anche a creare una dinamica di squadra tra i 22 componenti del gruppo. Sono tornato in Svizzera soddisfatto dell’organizzazione, dello staff e dei nuovi compagni. Adesso rimarrò qualche giorno in Ticino, poi lunedì partirò alla volta del Sudafrica per uno stage tutto incentrato sulla mountain bike. Le prossime due settimane e mezza trascorse a Stellenbosch saranno fondamentali per la preparazione. Tutto il team Scott farà parte della trasferta, presenteremo le nuove maglie e procederemo al setup del materiale. Per la mtb Stellenbosch equivale a un piccolo paradiso, con infrastrutture e condizioni di allenamento perfette. Per questo motivo abbiamo deciso di investire un periodo di tempo piuttosto importante. Rispetto agli ultimi anni, il programma sarà focalizzato principalmente sulla preparazione e non tanto sulle competizioni. Non parteciperò a prove a tappe come era stato il caso dodici mesi fa (in coppia con Nino Schurter si era aggiudicato il Tankwa Trek, corsa di quattro giorni, ndr), ma prenderò parte a un’unica piccola competizione nella zona di Stellenbosch. Una volta tornato in Europa, cambierò bici e inizierò con il programma su strada».

Per quanto concerne l’attività principale del 2023, quella di biker, l’asticella delle ambizioni si è ulteriormente alzata… «Quest’anno voglio vincere una prova di Coppa del mondo. Nel 2022 ho iniziato con due successi nello short-track, ma pure con il secondo posto in Canada nella prova di cross-country. A questo punto mi sembra giusto puntare al gradino più alto del podio. E vorrei essere protagonista anche ai Mondiali di Glasgow, tant’è che per giungere all’appuntamento al meglio della condizione ho già programmato un periodo di allenamento in altura».

Quest’anno, la maglia iridata verrà assegnata nell’ambito dei Mondiali multidisciplinari (Bmx, mtb, para-cycling, pista, strada, trial). Colombo sarà impegnato martedì 8 e mercoledì 9 agosto (qualificazioni e finali dello short-track), poi sabato 12 agosto con la prova di cross-country… «Punto alla conquista di una medaglia. Per quanto riguarda il tracciato, al momento se ne sa pochissimo. Sarà inedito, questo è certo, e forse solo qualche scozzese potrebbe saperne di più. Con l’avvicinarsi dell’evento, comunque, le notizie si moltiplicheranno, per cui avremo un’idea più precisa di cosa ci aspetta».

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