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Mondiali ‘alternativi’ rinviati, ‘per il Ticino meglio così’

La decisione in seguito alla guerra in Medio Oriente: il torneo, a cui è qualificata anche la rappresentativa ticinese, è ospitato dal Kurdistan iracheno

Il trofeo in palio
(X/Twitter Conifa)
9 maggio 2024
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I Mondiali di calcio della Conifa, l'Associazione calcistica internazionale che riunisce le rappresentative di Stati non riconosciuti o parzialmente riconosciuti, minoranze etniche e regioni e di cui fa parte anche la Nazionale ticinese, che si sarebbero dovuti svolgere a fine giugno nel Kurdistan iracheno sono stati rinviati all'estate del 2025. A comunicarlo "con rammarico" è la stessa Conifa, motivando la decisione con i conflitti in corso e l'instabilità politica della regione che circonda il Paese ospitante. La scelta di rinviare il torneo è stata presa, spiega Conifa, "dopo stretti colloqui con l'organizzazione locale e le squadre partecipanti".

"Alcuni membri della Conifa hanno espresso preoccupazioni per la sicurezza – si legge nel comunicato ufficiale –. Sebbene sia stata ventilata l'idea di un torneo ridotto a sette federazioni – soprannominato “Coppa del Mondo della Pace” – non è stato possibile raggiungere un accordo tra tutte le principali parti interessate". La Conifa auspica "che il tempo di preparazione supplementare permetta di organizzare un torneo più grande e migliore che mai".

Alla Coppa del Mondo in Kurdistan avrebbe dovuto partecipare anche la Nazionale di calcio ticinese, qualificatasi in seguito al ripescaggio e inserita nel girone con l'Ossezia del Sud, il Panjab e i "cugini" della Raetia con i quali aveva disputato e perso il playoff nel giugno dello scorso anno a Tenero. «A noi va bene così – commenta a laRegione il presidente James Minoggio – anche se con il forfait dell'Ossezia del Sud, una delle squadre più forti, avremmo potuto avere delle chance di passare il girone. Quattro squadre si sono ritirate fin da subito a causa della situazione nella regione, altre erano in dubbio anche perché avevano già prenotati voli».

La Nazionale ticinese, ricordiamo, dopo la conferma della partecipazione aveva avviato una campagna di raccolta fondi per coprire i costi del viaggio in Kurdistan, che è a carico esclusivamente delle squadre e stretto un accordo con l'Fc Paradiso per quanto riguarda la composizione della rosa di giocatori. «Abbiamo pensato di chiedere la sponsorizzazione a Hbo e Netflix, che hanno intenzione di realizzare un documentario sulla manifestazione: ci siamo presi sette giorni per decidere cosa fare, rimanendo in stand by per vedere se fosse stato possibile trovare uno sponsor, ma buona parte dei giocatori del Paradiso che avrebbero dovuto venire non se la sentivano. Alla fine si sono ritirate tutte le altre squadre e per nostra fortuna la Conifa ha rinviato il Mondiale, per cui non scatterà nessuna sospensione per la rinuncia».

Il pallone, però, probabilmente continuerà a rotolare sui campi: «Stiamo pensando a un piano B per l'estate – afferma Minoggio –: siamo stati invitati a un quadrangolare a Paestum organizzato dalla nazionale del Regno delle Due Sicilie, con la Raetia e una quarta squadra da decidere. Ma il mio obiettivo, per cui ho già preso contatti, è giocare un'amichevole a Roma con la squadra dei dipendenti della Città del Vaticano: per noi sarebbe un'occasione storica, la prima partita della nostra Nazionale contro una rappresentativa di una nazione indipendente!».

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