Calcio

Una dozzina di feriti negli scontri prima di Bulgaria-Ungheria

A Sofia protestano in migliaia contro la Federcalcio per i risultati negativi della nazionale, e alcuni tifosi hanno attaccato le forze di polizia

(Keystone)
16 novembre 2023
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Almeno 12 persone sono rimaste ferite in serata a Sofia nel corso di violenti scontri scoppiati fra polizia e gruppi di tifosi di calcio a margine della partita fra Bulgaria e Ungheria, valida per le qualificazioni agli Europei del 2024. L'incontro – giocato a porte chiuse al Vasil Levski Stadium, nella capitale bulgara– si è concluso sul risultato di 2-2, ciò che garantisce agli ungheresi l'accesso al torneo continentale del prossimo anno in Germania.

Nel darne notizia, i media locali riferiscono che tra i feriti vi sono sia dimostranti che poliziotti. Alcune migliaia di manifestanti, appartenenti a gruppi di tifoserie di vari club, poco prima dell'inizio della partita hanno cominciato a lanciare petardi, sassi e bottiglie contro le forze di polizia schierate in massa per garantire l'ordine pubblico. Sono state date alle fiamme alcune auto e incendiati dei cassonetti della spazzatura, con gli agenti che hanno risposto con l'impiego di idranti. All'origine delle proteste, secondo i giornali c'è l'insoddisfazione delle tifoserie per la decisione della Federcalcio bulgara di far svolgere la partita con l'Ungheria a porte chiuse. I dimostranti hanno chiesto a gran voce le dimissioni del presidente della Federcalcio Borislav Mihajlov, ritenuto responsabile per i risultati negativi della nazionale bulgara nelle qualificazioni a Europei e Mondiali, ma non solo: infatti è dal 2004 che la Bulgaria non prende più parte a un torneo che conta, e nel proprio girone qualificati agli Europei del 2024 attualmente occupa l'ultimo posto con soli tre punti.

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