Calcio

Brutta figura della Svizzera, che pareggia in Kosovo

I rossocrociati, molli e deconcentrati, dopo il 2-2 casalingo contro la Romania deludono anche a Pristina

9 settembre 2023
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È davvero esplosivo il boato con cui il Pristina City Stadium festeggia la rete del 2-2 con cui l'ex laziale Muriqi regala al Kosovo, allo scadere del recupero, un pareggio del tutto meritato. I tre punti, visto l'andamento della gara - ma soprattutto l'atteggiamento inaccettabile messo in campo - per la Svizzera sarebbero stati davvero troppi. E così, dopo i due gol concessi alla Romania in occasione dell'ultima uscita valida per le qualificazioni a Euro 204, i rossocrociati si sono resi protagonisti di un'altra prestazione molto negativa e di un'ulteriore figuraccia. Quella volta, almeno nel primo tempo, si erano viste buone cose, sabato sera invece il buio è stato pressoché totale. L'unica consolazione è che il ticket per la Germania è ancora saldamente nelle mani di Yakin e dei suoi ragazzi, che restano primi nella classifica del girone.

Ovazione per Xhaka e Shaqiri - ma fischi per Bislimi, che ha infine scelto la casacca rossocrociata - nei minuti che hanno preceduto una sfida dalle mille implicazioni, dato che coinvolgeva ben 11 giocatori di etnia albanese (4 nelle file elvetiche e 7 in maglia kosovara) nati o cresciuti proprio nella Confederazione. In uno stadio gremito (13mila spettatori, di cui un migliaio giunti dalla Svizzera) e su un terreno di gioco non certo in ottime condizioni, il selezionatore Murat Yakin ha schierato un 4-3-3 con Vargas preferito a Ndoye malgrado lo stato di grazia in cui si trova l'attaccante del Bologna.

La prima nota sul taccuino racconta di una bella combinazione fra Vargas e Shaqiri: il sinistro a giro di Xherdan è troppo debole, oltre che centrale. I padroni di casa rispondono quasi subito (11‘) con un velenoso destro da lontano di Rashica, prossimo avversario europeo del Lugano col suo Besiktas: Sommer si allunga sulla destra e sventa la minaccia. Il risultato si sblocca dopo nemmeno un quarto d'ora di gioco, grazie a un puntuale inserimento in area di Freuler (maestro nell'esercizio), che raccoglie molto bene al volo un bel cross dalla destra di Edimilson Fernandes e fulmina il portiere kosovaro: Remo ha giocato pochissimo in questo primo spezzone stagionale, ma evidentemente per lui non è problema. I padroni di casa provano a reagire, e trovano un paio di conclusioni e un gol annullato per palese offside.

Dopo il vantaggio, la Svizzera - che fin lì aveva mantenuto il pallino in mano - cala notevolmente, specie perché il centrocampo non è impeccabile: colpa anche di Xhaka, che forse subisce troppo la componente emotiva di un incontro, come detto, assai particolare. Fra i pochi a mettersi in luce, ogni tanto, c‘è Ricardo Rodriguez, che sulla banda mancina spinge molto e al 22’ spara da lontano un sinistro al volo coraggioso ma assai impreciso: rivedremo il torinista alla conclusione al 33‘, purtroppo di nuovo senza fortuna. Impalbabile come il già citato Xhaka è stato Amdouni, parso avulso dalle - peraltro sterili - trame elvetiche. Una sola conclusione per la punta del Burnley, quando al 25’ di sinistro manda sul fondo un sinistro senz'alcol.

La ripresa, che i kosovari affrontano con due nuovi attori in palcoscenico (fuori V. Berisha e Fazliji per Muslija e Zhegrova), si apre coi rossocrociati sempre troppo molli in interdizione e assai prevedibili in fase di costruzione. E così, dopo venti minuti di noia in cui a mostrare qualcosina in avanti sono solo i locali, anche Yakin rimescola le carte in attacco: Amdouni e Vargas lasciano spazio a Itten e Ndoye. Ma, subito dopo, per colpa di un'imbarazzante serie di errori elvetici, ad andare in gol è il Kosovo, con una capocciata di Muriqi al 65‘. Invece di suonare la sveglia per la reazione, la rete dei balcanici spegne ulteriormente la squadra di Murat, che incappa in altri svarioni da censura. Forse va tolto il peggior Xhaka mai visto con la maglia della nazionale, ma il selezionatore non osa. E magari, invece di Itten - che serve solo se arrivano i cross, e stasera non era il caso - sarebbe stato meglio inserire Okafor, ma tant’è.

Sta di fatto che, contro ogni previsione, la Svizzera ritrova il vantaggio a una dozzina di minuti dal 90‘: ma è solo fortuna, perché il rocambolesco gol di Freuler (doppietta) è frutto di una sciagurata deviazione di Rhahmani, che mette fuori causa il proprio portiere. Rimesso il risultato in carreggiata, c’è spazio pure per Okafor e Sow, che rilevano Shaqiri (nullo pure lui) e il matchwinner Freuler. E, quando ormai, pur senza merito, i tre punti paiono al sicuro, proprio allo scadere dei 4 minuti di recupero giunge il pareggio di Muriqi (doppietta anche per lui), e anche in quest'occasione la retroguardia rossocrociata non è esente da colpe.

Kosovo - Svizzera 2-2 (0-1)

Reti: 14‘ Freuler (0-1). 65’ Muriqi (1-1). 79‘ Rhahmani (autogol) (1-2). 94’ Muriqi (2-2).

Kosovo: Muric; Vojvoda, Amir Rrahmani, Aliti, Paqarada; Valon Berisha (46‘ Zhegrova), Loshaj (68’ Hadergjonaj), Fazliji (46‘ Muslija), Bernard Berisha (54’ Krasniqi); Muriqi, Rashica (81‘ Korenica).

Svizzera: Sommer; Fernandes, Akanji, Schär, Rodriguez; Freuler (84’ Sow), Zakaria, Xhaka; Shaqiri (85‘ Okafor), Vargas (63’ Ndoye); Amdouni (63‘ Itten).

Note: Svizzera senza Embolo e Widmer (infortunati). Ammoniti: 39’ Aliti, 42‘ Loshaj, 80’ Rrahmani. 92’ Vojvoda.

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