La retrospettiva

Il magico 2022 dei ticinesi

Al termine delle Festività – e pochi giorni dopo il trionfo leventinese alla Coppa Spengler – riviviamo un’annata assai fortunata per il nostro sport

6 gennaio 2023
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Lara Gut-Behrami e il pianto olimpico dell’11 febbraio

È un venerdì, l’11 febbraio 2022, e in Svizzera non è ancora l’alba quando Lara Gut-Behrami fa la sua entrata trionfale nel Gotha delle nevi: dopo una miriade di podi e medaglie, tra Coppa del mondo, Mondiali e pure ai Giochi, la trentenne di Comano arriva alla definitiva consacrazione mettendo le mani sul titolo olimpico in superG, sulle stesse nevi di Yanqing che l’avevano già vista mettersi al collo il bronzo nella sua disciplina preferita, il gigante, appena un paio di giorni prima.

«Abbiamo pianto tutti», sono le prime parole pronunciate dalla sciatrice ticinese dopo una giornata davvero strepitosa, conclusa con ventidue centesimi di vantaggio sull’austriaca Mirjam Puchner e mezzo secondo di margine su una pimpante Michelle Gisin. «Ho pianto io, ha pianto mio padre, e a casa hanno pianto mia madre e mio marito. Oggi è il giorno in cui lasciar andare le emozioni».

Le emozioni di Lara, certo, ma pure quelle di un intero cantone, siccome quella pechinese è soltanto la seconda medaglia d’oro dell’intera storia conquistata da uno sciatore ticinese ai Giochi, dopo l’altrettanto strepitoso titolo olimpico portato a casa nell’ormai celeberrima discesa libera di Sarajevo del 1984 dalla leggendaria Michela Figini.

Il 4° trionfo bianconero in Coppa Svizzera del 15 maggio al Wankdorf

Dopo 29 anni di attesa, la Coppa Svizzera è finalmente tornata in Ticino. A portarcela, il Lugano di Mattia Croci-Torti che nella finale del Wankdorf ha superato 4-1 il San Gallo, stesso risultato con il quale nel 1993 i bianconeri avevano battuto il Grasshopper.

Una finale che non ha avuto storia: il Lugano è andato subito avanti con Celar (5’) e, dopo il momentaneo pareggio di Maglica (21’), ha fatto il vuoto con Custodio (44’), Bottani (58’) e Haile-Selassie (70’). Per la società bianconera si tratta della terza Coppa Svizzera della storia, per la marea di tifosi che ha invaso la Capitale, un pomeriggio indimenticabile.

Il trionfo di Coppa è poi stato suggellato dal buon quarto posto in Super League, alle spalle soltanto della sorpresa Zurigo e delle eterne corazzate Basilea e Young Boys. Per la nuova proprietà di Joe Mansueto, subentrata ad Angelo Renzetti a inizio stagione, l’avventura non poteva davvero cominciare in modo migliore.

Il 2022 del calcio è pure stato segnato dal ritorno del Bellinzona in Swiss football League e dai tormenti societari dell’Fc Chiasso, giunto a un passo dal fallimento, ma che proprio in queste ore potrebbe rinascere a vita nuova grazie a un provvidenziale passaggio di proprietà.

14 agosto: Noè Ponti si dimostra davvero molto più forte del Covid

Dopo il fantastico bronzo olimpico nei 100 metri delfino di Tokyo nel 2021, Noè Ponti ha fatto un tentativo – peraltro fallito – di proseguire studi e carriera negli Stati Uniti e poi è stato protagonista di un Mondiale sfortunato a Budapest, caratterizzato da un amaro quarto posto nella 200 delfino e pesantemente segnato dal Covid in incubazione.

Il virus non gli ha certo consentito di prepararsi al meglio per l’appuntamento successivo – il Campionato continentale in vasca lunga di Roma – ma lui nella Città eterna è stato comunque strepitoso. Il gambarognese, il 14 agosto, ha infatti conquistato un fantastico argento – di nuovo nei 100 delfino – e per poco non è salito anche sul podio della 4x200 stile libero, gara in cui, coi suoi compagni, ha chiuso in quarta posizione.

Questi eccezionali exploit sono valsi a Noè Ponti lo scorso autunno, per il secondo anno consecutivo, il titolo di miglior sportivo ticinese, ancor prima che l’anno si chiudesse con la conquista di altre due fantastiche medaglie iridate, conquistate ai Mondiali in vasca corta di Melbourne poco prima di Natale: argento nei 50 delfino e bronzo nei 200 delfino, oltre a una medaglia di legno nella sua disciplina preferita, cioè quei 100 delfino che già gli avevano regalato alcuni fra i suoi allori più prestigiosi.

Il ventunenne Noè Ponti cresce costantemente col passare delle settimane e il futuro – davvero molto roseo – è soltanto nelle sue mani.

17 agosto: ecco la giornata del capolavoro di Ricky Petrucciani a Monaco

Dopo aver vinto tutto a livello giovanile – nel 2021 era stato infatti campione continentale Under 23 sui 400 metri piani a Tallin – l’ex calciatore Ricky Petrucciani (convocato anche nel Team Ticino) il 17 agosto dell’anno seguente si afferma pure fra gli adulti, andando addirittura a conquistare l’argento europeo a Monaco di Baviera, ovviamente sempre nei 400, diventati ormai la sua distanza prediletta.

I suoi ultimi 70 metri di gara all’Olympiastadion sono un autentico capolavoro, culminati – oltre che con la prestigiosissima medaglia – anche col nuovo record svizzero mancato di pochissimo. E dire che, una volta guadagnata la finale, l’onsernonese aveva dichiarato di essere già contento così, specie perché il suo inizio di stagione non era certo stato fra i più fortunati.

Dopo la prodigiosa rimonta che gli è valsa il secondo gradino del podio continentale, Ricky non riusciva a credere a ciò che era stato capace di fare. «Quando un attimo prima di tagliare il traguardo mi sono girato verso l’interno per verificare dove fossero i miei avversari – e ho visto che ero davanti a tutti loro – non mi pareva vero di essere arrivato secondo», ha dichiarato dopo la magica gara bavarese e la sua medaglia festeggiata mandando a nanna ogni rivale, alla maniera di Steph Curry, il cestista di Golden State suo idolo.

Determinato, serio e scaramantico come un torero, il ventiduenne Ricky Petrucciani darà agli sportivi ticinesi ancora molte soddisfazioni, c’è da scommetterci.

26 agosto: il biker Filippo Colombo conquista l’argento iridato

Una settimana dopo essersi messo al collo la medaglia di bronzo agli Europei di Monaco – ad appena 12 secondi dal vincitore Tom Pidcock –, Filippo Colombo è salito sul podio anche ai Mondiali di Les Gets. In Francia, il biker di Bironico ha colto il secondo posto nella prova di short-track, battuto soltanto dal neozelandese Samuel Gaze.

Un eccellente finale di una stagione che gli ha regalato anche il primo successo in Coppa del mondo, nella short-track di Lenzerheide, bissato un mese dopo a Mont-Sainte-Anne, in Canada (seguito due giorni più tardi dalla seconda piazza nella disciplina del cross-country). Il 29 maggio a Lugano, il ticinese si è laureato campione svizzero della corsa breve, specialità che sta sempre più diventando un suo autentico punto di forza.

Il 2022 per Colombo era iniziato con le vittorie in febbraio al Tankwa Trek in Sudafrica (in coppia con Nino Schurter) e in marzo al Tamaro Trophy. Il 2 settembre ha poi chiuso la stagione con il secondo posto nella classifica generale di Coppa del mondo di short-track.

Non solo mountain bike, però. Dal 25 al 30 aprile, Colombo ha preso parte per la prima volta a un’importante corsa a tappe su strada, il Tour de Romandie, che ha poi chiuso al 68° posto a 28’06" dal vincitore Aleksandr Vlasov.

A Davos infine, proprio il 31 dicembre, festeggia a sorpresa l’Ambrì Piotta

Sono ancora freschissime nella memoria dei tifosi biancoblù le immagini di Daniele Grassi che solleva il trofeo, dopo il rigore decisivo realizzato da Inti Pestoni e dopo il miracolo di Janne Juvonen su Repik. Proprio nell’ultimo giorno dell’anno infatti, l’Ambrì Piotta ha conquistato il suo primo titolo del nuovo millennio (in precedenza in bacheca erano finite soltanto una Coppa svizzera, due Continental Cup e una Supercoppa europea), vincendo, alla seconda partecipazione, la Coppa Spengler in finale contro lo Sparta Praga, per 3-2 dopo i rigori.

Dopo la doppietta di Alex Formenton nei sessanta minuti, ci hanno pensato Dario Bürgler e Inti Pestoni a regalare il successo nella prima edizione post-Covid a quello che è così diventato il terzo club svizzero ad alzare il trofeo, dopo i padroni di casa del Davos e dopo il Ginevra Servette.

Degna conclusione che aveva visto gli uomini di Luca Cereda vincere, anche piuttosto nettamente, pure i tre precedenti incontri, contro l’Örebro (5-2) e l’Ifk Helsinki (7-3) nella fase a gironi, e contro il Davos (5-0) nel corso della semifinale.

La squadra leventinese ha compiuto un’autentica impresa – sebbene questo risultato fosse l’obiettivo dichiarato dalla squadra fin dal primo giorno – aiutata da un Eisstadion sempre votato alla sua causa, dai rinforzi Vili Saarijärvi, Josh Jooris e Nando Eggenberger nonché dalle prestazioni eccezionali di alcuni uomini chiave come il portiere Juvonen e gli attaccanti Michael Spacek (che non a caso è stato eletto nell’all-star team assieme al finlandese), Filip Chlapik, Formenton e Brandon McMillan.

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