TIRI LIBERI

‘Per il nostro 3x3 Parigi è un traguardo raggiungibile’

A colloquio con Wester Molteni, responsabile di una disciplina per la quale Swiss Basket ha in parte sacrificato il finale di stagione del 5x5

Wester Molteni impegnato in un torneo di 3x3 a Losanna

Il 24 marzo termina la terza fase, quella che porterà ai playoff. Questo sabato si giocano le semifinali della Coppa Svizzera, mentre la finale è prevista a Friborgo il 7 aprile. Una pletora di turni infrasettimanali aspetta le varie squadre con il calendario stravolto in ogni momento, con anticipi ondivaghi per tutte le compagini. Chiaramente è un campionato falsato perché non vi è quella sequenza che era uscita da una già iniqua scelta, quella di basare la terza fase sulla classifica del campionato scorso. Ci pare evidente sottolineare che le varie società si troveranno penalizzate alla grande con tutte le partite da giocare il mercoledì in concomitanza con la Champions League e con altri sport, come le notturne di sci e magari qualche recupero di disco su ghiaccio. Insomma, un gran bene al basket non lo si fa. E, il tutto, perché la maggioranza dei club ha scelto di dare la possibilità a chi gioca il 3x3 di fare le qualificazioni per le Olimpiadi. Per la squadra maschile le possibilità ci sono, almeno a sentire Wester Molteni, responsabile del 3x3 e parte integrante della squadra trascinatrice, il Losanna: «Siamo in partenza per la Thailandia e poi faremo diversi tornei nell’emisfero sud, prima di giocarci la qualificazione nel primo dei due tornei che danno i biglietti per Parigi: però il primo è difficile perché qualifica solo la squadra vincitrice dello stesso. Nel secondo torneo, in Ungheria, avremo maggiori possibilità perché si qualificano le prime tre e noi siamo ben messi».

Ma come funziona il ranking? Vengono sommati i nove migliori risultati dei tornei ai quali abbiamo partecipato, noi di Losanna una trentina, unitamente per quelli fatti da Friborgo che sono però solo due. I punteggi ci mettono, come Losanna, all’11° posto e quindi siamo ben messi mentre Friborgo è 27°. Quello che conta è l’insieme dei punti che permette alla Svizzera di essere in una buona posizione all’ottavo posto. E non va dimenticato che a Parigi ci vanno solo 8 squadre, quattro delle quali del nostro continente».

Per voi come è stata costruita questa posizione? «Con tanti sacrifici, innanzitutto. Allenamenti sei o sette volte alla settimana, trasferte in tutto il globo per partecipare ai vari tornei, nel nostro caso una trentina».

Appare subito chiaro che la squadra di Friborgo, con i giocatori che sono sotto il cappello dell’Olympic non fanno questi allenamenti specifici e, soprattutto, non hanno partecipato a tutti questi tornei essendo impiegati nel campionato del 5x5. Avranno gli stessi diritti? «È una questione importante da risolvere, ma è evidente chi ha fatto la quasi totalità del lavoro, se vogliamo chiamarlo così. Per la nostra Federazione si tratterà di mettere sul tavolo delle regole che siano chiare per tutti. Noi, a differenza di Friborgo, non abbiamo giocatori che giocano in serie A il 5x5, ma siamo specifici per il 3x3 che è, diciamolo pure, un’altra disciplina, come il beach volley non ha molto da spartire con il volley 6x6. Il 3x3 va allenato con costanza e noi ci dedichiamo dieci mesi all’anno, proprio perché l’obiettivo Olimpiadi è alto ma, con un pizzico di fortuna, anche alla nostra portata».

Affaire à suivre ed è certo che, anche se noi il 3x3 non lo amiamo certamente come il basket vero, avere una squadra alle Olimpiadi potrebbe dare un’importante spinta alla palla a spicchi e al suo mondo.

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