BASKET

Riva, l'avventura in A da costruire con le ragazze del vivaio

Dopo i successi nella categoria cadetta, la compagine momo è pronta per il salto di categoria. La presidente Califano: ‘Sarà un'esperienza stimolante’

Inizia per il Riva Basket una nuova stagione in serie A, dopo i tre anni di B utili alla ricostruzione: e ora ci sono una decina di ragazze, nate tra il 2000 e il 2006, una prospettiva molto bella.

La conferenza stampa, condotta dall’ex sindaco Fausto Medici, nella bella cornice delle Cantine Borgovecchio, si è svolta all’insegna dell’entusiasmo. Fausto Medici ha salutato il ritorno in A della squadra con una certa emozione e nei ricordi del passato di due vittorie importanti per la squadra e una miriade di titoli in campo giovanile: ma anche per Riva quale comune così ben rappresentato a livello sportivo in campo nazionale. Ha poi letto il messaggi del sindaco Antonio Guidali, il quale augura grandi successi anche in serie A.

È stata poi la volta della presidente Gabriella Califano la quale ha evidenziato la scelta di fare questo salto di categoria, grazie anche agli sponsor vecchi e nuovi che hanno dato sicurezze finanziarie: «È stata un’estate di grande impegno per tutte: con Cinzia Varisco Menaballi, Lisa Mazzocchi e Lidia Travaini, si è lavorato per pianificare la stagione entrante. Abbiamo un budget di 120'000 franchi che comprende anche il settore giovanile: abbiamo squadre dal minibasket alla U20 per un totale di oltre 100 giovani, in perfetta sintonia con la filosofia del Riva: il futuro lo costruiamo con le ragazze del nostro vivaio. Sicuramente la serie A sarà stimolante per tutte, perché veniamo da stagioni dove siamo state dominanti e quindi ci sarà un confronto importante. Abbiamo dato continuità al gruppo, fatta eccezione per alcune partenze come Gerosa per lo studio, Cristinelli a Muralto, De Roy a Bellinzona e Lidia al… chiodo, ed è arrivata Francesca Montesanti (ex Bellinzona). La questione tecnica la lascio al coach mentre io voglio ringraziare Francesco Markesch, che ci è sempre vicino, e tutti coloro che ci hanno sostenuto e aiutato per questa nuova sfida. Riva, è una piccola realtà, ma ha un grande club al femminile ed è una società sana: siamo momo, pronte ad accogliere, sorridere e stupire, sempre. Un grazie particolare al Comune di Riva, alle Ail, Caffè Chicco d’Oro, Raiffeisen Mendrisiotto, Garage Emil Frey, Piccadilly, Hupac, Banca Stato, Vindemar, Comune di Brusino, Impregil, Securitron, Big Team 24 SA, Eco 2000, Ortelli Sa, Btf, Borgovecchio e Fizzy. Infine un grazie a tutti i nostri tifosi che mi auguro ci sosterranno, come han sempre fatto, sino alla fine».

Il coach Piccinelli ha presentato la squadra giovanissima e quindi in grado di dare continuità al progetto, ringraziando la società per gli sforzi fatti. Una sfida che inizierà sabato contro la corrazzata Elfic. Appuntamento al Pala S. Giorgio alle 16.00.

Andrea Piccinelli: ‘Avanti con il nostro progetto’

Andrea Piccinelli, dopo il trionfo in B, è alla guida del Riva in seria A che parte con quali ambizioni?

«Fare bene il più possibile in un’avventura nuova per tutte quante le ragazze e per il sottoscritto, consapevoli che dovremo crescere bene e anche in fretta».

Avete un nucleo riconfermato con l’aggiunta di una nuova straniera.

«Infatti, a fianco dell’unica giocatrice dello scorso millennio, Marie Hunter, classe 1998, abbiamo mantenuto tutte le ragazze della promozione. L’arrivo di Kiara Bell è un segno di come la società creda nel nostro progetto e va lodata per questo sforzo finanziario in più».

Avere due straniere è anche un fattore di crescita per le ragazze.

«La riconferma della Hunter è fondamentale perché si è integrata benissimo nel nostro mondo, ha un rapporto molto positivo e un’influenza importante sulle ragazze. È una garanzia e un aiuto per inserire Kiara al suo primo impatto in Europa. Poi gli allenamenti sono più intensi e due americane danno stimoli e velocità al gioco, oltre a elevare la tecnica a beneficio di tutte. Negli allenamenti ho visto grande attenzione e impegno, segno tangibile di questa presa di coscienza».

Il messaggio di fondo?

«Abbiamo tutto da guadagnare e niente da perdere, come può pensare qualcuno. Va visto come un anno di crescita individuale e collettivo ma, soprattutto, come atteggiamento mentale in una competizione più elevata rispetto alla B. Quanto fatto di buono in B non basterà, per cui l’imperativo è crescere. Nelle amichevoli fatte in Italia ho visto buone cose: nel weekend nel torneo contro squadre di A2 non abbiamo sfigurato, con la Hunter premiata quale Mvp del torneo. Uno stimolo importante per andare nella giusta direzione».

Obiettivi di classifica?

«Dato per scontato che l’Elfic, nostra prima avversaria, farà un campionato a sé, cercheremo di fare il meglio possibile: ma solo fra un paio di mesi sapremo dove siamo davvero. L’importante è giocare dando sempre il massimo, la mentalità deve essere questa. Poi vedremo cosa succederà».

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