Nuoto

Desplanches: 'Come un bambino davanti a un acquario'

Il ginevrino ha ripreso gli allenamenti a Lione. 'Non mi pareva vero di poter ricominciare. Al cronometro, per ora non guardo'

Con l'argento mondiale (Keystone)
26 maggio 2020
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Esattamente una settimana fa Jérémy Desplanches ha ritrovato l’acqua, dalla quale mancava ormai da metà marzo. Più di due mesi di attesa per il campione europeo del 2018 nonché vicecampione del mondo dei 200 misti, «come un bambino in ammirazione davanti a un acquario», come si è definito il campione ginevrino poco prima dell’agognato primo allenamento post isolamento, naturalmente nel rispetto di severe norme igieniche. “Sono rimasto per un po’ in estasi, con il volto e con le mani contro il finestrone di vetro che separa gli spogliatoi dalla piscina (la ‘Camille Buffat’ dell’Olympic Nice Natation, il club francese per il quale è tesserato. Guardavo l’acqua e mi ripetevo quanto fosse bello, troppo bello. Avevo talmente tanta voglia di tuffarmici dentro. Quanto mi è mancato, il nuoto. L’odore del cloro, l’ambiente, il momento di indossare il costume, la preparazione delle corsie. Amo tutto questo».

Una corsia, un nuotatore

In acqua le regole impongono un solo nuotatore per corsia. «Siccome siamo nove, occupiamo l’intera piscina. Ovunque c’è il liquido per le mani, e ogni sera la piscina viene dinsinfettata. Sono precauzioni del tutto normali, alla luce di una situazione con questioni gravi decisamente più importanti della pratica del nuoto, ma è inevitabile che l’atmosfera ne risenta un po’. D’abitudine, in acqua parliamo e scherziamo molto».

A proposito delle misure adottate dal governo francese, Desplanches ha detto che «si può sempre fare meglio, ma per noi avrebbe anche potuto andare peggio. In certi paesi i nuotatori non hanno ancora potuto ricominciare in acqua. Posso ritenermi contento di aver ripreso la pratica del mio sport e la mia vita in mano, finalmente».

Regna l’incertezza

Una vita da sportivo svuotata dei grandi contenuti agonistici di una stagione ormai compromessa. «Ancora non si sa se ci saranno delle competizioni, né sappiamo se ci sarà una seconda ondata pandemica. Regna l’incertezza. Sulla carta, l’unico appuntamento ancora in agenda sono i campionati di Francia a fine dicembre».

Jérémy Desplanches, però, non teme una stagione senza gare. «Ho piuttosto paura di annoiarmi, di cadere vittima di una certa routine, di allenarmi e allenarmi, senza un obiettivo preciso, senza un picco da raggiungere. Bisogna che ci inventiamo qualcosa che ci faccia scatenare, in allenamento».

Resta il fatto che a una certa ripetitività, il ginevrino si deve comunque abituare: il suo prossimo grande obiettivo è rappresentato dai Giochi Olimpici, slittati dall’estate entrante a quella del 2021 (23 luglio-8 agosto). Gli Europei che ancora non sono stati riprogrammati nel 2021, non saranno che una tappa di avvicinamento. «Tutto è stato messo in pausa. Tecnicamente, cerco di riprendere gli elementi ai quali lavoravo prima della sosta, continuando anche a lavorare duramente fuori dall’acqua. Nei due mesi a venire mi concentrerò sui miei punti deboli. Nel mio caso, mi attendono sedute di muscolazione per aumentare la forza e la potenza»

Avanti tutta, quindi, senza più perdere tempo, «anche se Prima del prossimo grande appuntamento, che siano gli Europei o i Giochi, c’è tantissimo tempo. In assenza di contesti ufficiali nei quali competere, non è nemmeno il caso di focalizzarsi troppo sui tempi. Del cronometro, al momento, non mi importa nulla. Può fornire indicazioni utili in allenamento, ma il suo scopo al momento è davvero solo accessorio. Quando sarà a Tokyo, non mi sarà servito a nulla battere di tre secondi il mio record svizzero (1'56''56 nella finale dei Mondiali di Gwangju l’estate scorsa, ndr) se sarò arrivato ottavo. L’obiettivo è un posto sul podio», conclude Jérémy Desplanches con la consueta lucidità.

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