Curiosità

Novità, ecco il caricabatterie molto intelligente

A base di grafene, può essere collegato a pannelli fotovoltaici integrati nei vestiti: per avere l'energia sempre a disposizione quando serve

27 febbraio 2018
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Grazie al materiale più sottile del mondo, il grafene, è stato ottenuto in Italia il primo caricatore flessibile per gli smartphone: è il prototipo di una nuova generazione di tecnologie, cugina delle normali batterie, che permette di immagazzinare energia rinnovabile e usarla per caricare velocemente i dispositivi portatili. Il dispositivo funziona per oltre 10.000 cicli ed è in grado di caricarsi e scaricarsi con tempi molto rapidi. Ottenuto dall’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), è stato presentato a Barcellona nel Mobile World Congress (MWC) 2018.

Il dispositivo è un cosiddetto "supercondensatore": nato dalle ricerche dei Graphene Labs dell’Iit, è stato sviluppato nell’ambito del progetto bandiera europeo Graphene, su cui l’Europa ha investito ha investito 1 miliardo di euro in 10 anni. L’obiettivo, ha spiegato l’Iit, era ottenere una tecnologia in grado di coniugare capacità di accumulo di carica elevate, paragonabili con quelle delle batterie agli ioni di litio, con rapidità di carica e scarica, in modo da collegarlo a sistemi di energia rinnovabile.

Per esempio, il dispositivo potrebbe essere collegato a pannelli fotovoltaici integrati nei vestiti, permettendo di allungare la disponibilità dell’energia elettrica e, nello stesso tempo, di usufruirne velocemente quando è necessario alimentare dispositivi portatili, come gli smartphone. Il suo segreto è l’utilizzo del grafene, che migliora le prestazioni di carica e scarica, riduce il peso e permette al dispositivo di essere alo stesso tempo flessibile e resistente, in modo da avere in futuro una tecnologia completamente integrabile nei tessuti. Il prototipo è stato realizzato grazie alla sovrapposizione di strati successivi: due fogli di carta di grafite, due membrane porose a base di grafene e una membrana di un materiale plastico bagnata da un elettrolita. Tutto può essere avvolto da un rivestimento esterno realizzato con materiali resistenti all’acqua e lavabili, rendendo il dispositivo integrabile negli indumenti.

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