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Lupo e predazioni, ma il Cantone dov'è?

Dieci pecore e un lama uccisi dal lupo. Questo è il triste bilancio delle ultime settimane all’alpe Grossalp (Bosco Gurin). La situazione è chiaramente fuori controllo. Il numero crescente di lupi rappresenta un serio problema per le regioni di montagna, come riconosciuto dal Consiglio federale nella seduta del 2 giugno 2023, in cui è stato deciso di facilitarne l'abbattimento: la soglia di danno è stata abbassata a sei esemplari di piccola taglia nel caso di un lupo singolo, a otto nel caso di un branco e a uno nel caso di grandi animali da reddito, inclusi i lama. Nel comunicato stampa (disponibile su admin.ch) si legge: «L’obiettivo è migliorare la situazione nelle regioni colpite. Attualmente nel nostro Paese vivono circa 250 lupi e 26 branchi, con numeri in continua crescita. Considerati i problemi per l’economia alpestre, il Consiglio federale intende consentire l’abbattimento di un numero maggiore di lupi». Nonostante queste direttive, inspiegabilmente l'ordine di abbattimento nella zona Grossalp non è ancora stato emesso. Perché il governo non ha ancora agito? Perché continua a procrastinare e a ignorare il problema? Queste domande purtroppo a distanza di diversi giorni rimangono ancora senza risposta. Eppure non si tratta di una circostanza eccezionale che nessuno poteva prevedere, dal momento che il numero di lupi e con esso i danni agli allevatori sono in continuo aumento da anni. Il nostro Cantone non può più permettersi di evitare la questione e sperare che il problema si risolva da solo. È tempo che il governo ticinese si svegli dal torpore e si prenda le sue responsabilità. Occorre intervenire con decisione e tempestività per gestire la presenza dei lupi sul territorio, ormai da tempo fuori controllo. Basta con le scuse, basta con i temporeggiamenti.

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