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Prima che la barca affondi!

Su laRegione di sabato scorso Piero Marchesi torna alla carica con le proposte di risanamento delle finanze cantonali che il suo partito ha presentato alla stampa a inizio mese con il titolo "Prima che la barca affondi!". Lo fa innanzitutto ricordando, tra i fatti importanti, che il popolo ticinese, a grande maggioranza, ha approvato il cosiddetto "Decreto Morisoli" che indica chiaramente al Governo che bisogna agire sulla spesa senza toccare i bisognosi. Continua poi con le proposte vere e proprie, tra cui spicca un risparmio di 70 milioni all’anno sull’erogazione di sussidi. Se fosse vero che si possono risparmiare 70 milioni senza toccare i bisognosi, allora il "Governo del Mulino bianco", come Marchesi definisce il Consiglio di Stato, distribuirebbe annualmente 70 milioni a chi non ne ha alcun bisogno. Si tratta di un’accusa molto pesante: sperperare milioni di sussidi, quando le statistiche indicano che il 24,4% dei cittadini ticinesi è a rischio di povertà (Ustat, dati 2020), sarebbe un atto assolutamente imperdonabile. La gravità di quest’accusa va ben oltre le solite sparate elettorali. È allora lecito chiedere a quell’Udc che vuole entrare in Governo, che afferma di volersi chinare su ogni voce di spesa e di esigere finanze sane, di fare piena chiarezza sulle modalità che porterebbero al risparmio indolore dei 70 milioni di sussidi e sulle eventuali responsabilità del Governo che li avrebbe scialacquati. Un’ottima opportunità per incrementare la propria credibilità presso gli elettori che, altrimenti, potrebbero pensare che la manovra proposta si riduca al gettare in acqua i più deboli per evitare che la barca affondi.

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