Tribuna libera

Mafia, criptovalute e le zone grigie della finanza

(Ti-Press)

Sequestri di cocaina nel porto di Rotterdam: luglio 2023, 8 tonnellate, valore 600 milioni di euro; 2021: 3,6 tonnellate; 2020: 4,6 tonnellate. Secondo le autorità di Rotterdam, questi sequestri riguardano soltanto la metà della cocaina importata nei Paesi Bassi. Sequestri di cocaina nel porto di Anversa: 110 tonnellate durante il 2022, 40 tonnellate nel novembre 2023, di cui 7,5 il 3 novembre 2023. Un chilo di prodotto base in Colombia è venduto a 500 euro, a Bruxelles a 70'000 euro. La dose tradizionale di 0,8 grammi a 50 euro è stata diminuita a 0,2 grammi al prezzo di 20 euro per facilitarne il commercio al dettaglio. Conseguenze: l’Olanda e il Belgio sono sempre più disastrati dalle guerre fra narcotrafficanti. La massa di milioni disponibili per queste organizzazioni, gestite in modo aziendale, permette loro di controllare tutta la filiera della produzione fino al commercio al dettaglio, di mantenere al loro servizio gruppi armati in America Latina e in Europa, disponendo di un inventario a magazzino di merce che non viene neutralizzata nemmeno dai suddetti sequestri.

Come si incanala questa massa di denaro nell’economia legale? Attraverso le zone grigie della finanza, il cosiddetto Finanzunterwelt. Nicoletta Della Valle, capo dell’Ufficio federale di polizia, si lamenta per il fatto che le comunicazioni fra la polizia dei Cantoni e la Fedpol sono meno efficaci e più lente che le comunicazioni di polizia tra la Svizzera e l’estero. I parlamentari che le fanno eco, domandano al Consiglio federale soltanto misure di repressione. Ma le gravi lacune si trovano nella prevenzione. Infatti la legislazione finanziaria svizzera, messa in vigore tardivamente il primo gennaio 2020, colpisce solamente gli intermediari finanziari che domandano l’autorizzazione presso la Finma. Ma chi controlla le migliaia di società finanziarie e fiduciarie che gli Uffici del Registro di Commercio continuano a registrare, senza domandare loro se abbiano ricevuto un’autorizzazione da parte della Finma? Sarebbe un bell’esempio di autodisciplina bancaria: aprire relazioni d’affari solamente con quelle società finanziarie che dispongono dell’autorizzazione della Finma. E qual è lo scopo economico di centinaia di migliaia di società di sede che non hanno altro, oltre a cospicui conti bancari, che una bucalettere nei Paesi non cooperativi? Un tempo si diceva “evasione fiscale”. Ma oggi non più, visto che ormai funziona lo scambio automatico di informazioni finanziarie (salvo che con gli Usa).

Quali sono le misure di prevenzione realizzate nei confronti di questi strumenti che sono stati svelati mille volte come strumenti utilizzati dalle organizzazioni criminali? Quali sono le misure di controllo effettuate dalle autorità svizzere nei confronti di questi montaggi di società che mettono a disposizione i loro servizi a chiunque, senza nessuna autorizzazione? Non abbiamo ancora cominciato a colmare queste lacune, che già la lotta antiriciclaggio, condotta soprattutto da qualche Paese dell’Ue, è costretta a ritornare alla casella di partenza: Binance, la più importante piattaforma di scambio di criptovalute al mondo e il suo direttore generale, in uno storico accordo con le autorità americane, hanno appena pagato più di 4 miliardi di dollari di multa, dichiarandosi colpevoli per omissione delle misure antiriciclaggio. Secondo il Tesoro americano “avendo omesso di applicare le misure antiriciclaggio, Binance ha permesso a un ampio ventaglio di attori criminali di realizzare degli scambi attraverso la sua piattaforma”; tra gli altri, movimenti come Al Qaida e il braccio armato di Hamas. È quello che rammenta anche l’organizzazione mondiale Iosco nelle sue raccomandazioni del 6 novembre 2023, puntando il dito accusatorio specialmente sulle cosiddette criptovalute stabili (stablecoins).

A livello di sicurezza, il Municipio di Lugano ha finora avviato campagne contro l’accattonaggio, la sporcizia sulle strade e la cacca dei cani. D’altra parte, il Municipio continua a promuovere l’iniziativa “Lugano capitale mondiale delle criptovalute” con il sostegno dello stablecoin Tether. “Forti con i deboli, deboli con i forti”. È proprio ciò che deplora il 4° Rapporto del Gafi, agenzia antiriciclaggio dell’Ocse, dell’ottobre 2023 nei confronti della Svizzera: “Non esiste, per tutti gli intermediari non bancari, l’obbligo di valutare il loro rischio prima di utilizzare le nuove tecnologie”.

Articolo pubblicato in francese sulla ‘Tribune de Genève’

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