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Patto sui migranti, c'è il via libera del Parlamento Ue

A contestare l’accordo, da una parte l’Ungheria dal lato opposto la Ong Refugee Welcome

Migranti nel Mediterraneo
(Keystone)

Via libera finale dell'Eurocamera all'insieme dei testi che costituiscono il nuovo Patto di migrazione e asilo. Tutti gli atti legislativi che compongono l'insieme delle nuove norme hanno superato il test dell'Aula. All'approvazione del Pe dovrà ora seguire l'ok definitivo del Consiglio Ue composto dai 27 Paesi membri. Per l'approvazione servirà la maggioranza qualificata.

"Abbiamo fatto la storia. Abbiamo mantenuto la parola data, e trovato un equilibrio tra solidarietà e responsabilità", commenta la presidente dell'Eurocamera Metsola. Von der Leyen: "Con il patto sulla migrazione nessun Paese sarà lasciato da solo, per questo abbiamo introdotto un meccanismo di solidarietà obbligatoria: l'Europa migliore è l'Europa che si muove unita".

Unita fino a un certo punto visto che l’Ungheria ha iniziato a contestare immediatamente l'accordo. Secondo il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, il patto è "un via libera all'immigrazione clandestina". Lo riferisce su X il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs. Il ministro, evidenzia il portavoce, ha affermato che "indipendentemente da qualsiasi Patto adottato dall'Europarlamento, l'Ungheria manterrà le sue barriere legali e fisiche alle frontiere e non consentirà l'ingresso di immigrati clandestini, opponendosi alla posizione favorevole alla guerra e alla migrazione della leadership di Bruxelles".


Keystone
Un salvataggio in mare

Decisione contestata

"Oggi il Parlamento europeo ha approvato, in plenaria, il Patto europeo su migrazione e asilo, dando il via alla nuova legislazione in materia che, di fatto, cancella il diritto di asilo così come lo abbiamo conosciuto sino a oggi. La Commissaria Ue agli Affari Interni Johansson ha detto che se il Patto non fosse stato approvato a pagarne il prezzo sarebbero stati degli esseri umani. È esattamente il contrario: le nuove regole causeranno solo più sofferenza." È quanto dichiara Refugee Welcome, Ong che promuove l'inclusione sociale di persone rifugiate e migranti. "Chi chiederà asilo in Europa non avrà più alcun diritto effettivo all'esame pieno della domanda di protezione internazionale, e potrà essere sistematicamente detenuto alle frontiere esterne dell'Unione. L'accordo è l'ennesima riproposizione di un approccio securitario da "fortezza Europa".

Il nuovo Patto prevede infatti l'uso generalizzato di procedure accelerate, sommarie, fondate sulla provenienza geografica e non sulla storia individuale delle persone, aumentando il rischio di un esame approssimativo delle richieste di asilo e di respingimenti. Molte di queste procedure si svolgeranno alle frontiere, in un regime di detenzione. Migliaia di persone, incluse famiglie con minori, rischiano di essere trattenute in quelli che sono di fatto centri di detenzione situati nei pressi dei confini dei Paesi membri", sottolinea l'organizzazione.

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