irlanda del nord

Scandalo sessuale travolge leader unionista

Jeffrey Donaldson in manette per ‘stupri’. Nuovo shock in Gb e a Belfast

Jeffrey Donaldson
(Keystone)

Ancora uno scandalo a sfondo sessuale nei palazzi del potere britannico e ancora lo spettro di un terremoto politico in Irlanda del Nord. Questa volta il caso – gravissimo stando ai primi elementi raccolti dalla Bbc – travolge Jeffrey Donaldson, costretto a dimettersi da leader del Dup, principale partito unionista nordirlandese, dopo essere stato incriminato dalla polizia locale in seguito a denunce di stupri e altri presunti abusi risalenti a diversi anni fa: vicenda che getta fango sulle istituzioni dell'isola, oltre a minacciare di riproporre l'ombra dell'instabilità nella più piccola e turbolenta delle nazioni del Regno Unito.

L’interrogatorio

L'uomo politico è stato arrestato e interrogato ieri – con una donna di 57 anni accusata di favoreggiamento, il cui nome resta coperto dal riserbo ma il cui profilo sembra quello di sua moglie – prima d'essere rilasciato in attesa di giudizio: con la prima udienza fissata a fine aprile. E oggi sono scattate le dimissioni obbligate, malgrado egli neghi tutto, accompagnate dall'oscuramento volontario di ogni suo profilo social sul web.

La carriera

Donaldson, 61 anni, è un veterano della politica nordirlandese e di quella britannica, deputato al Parlamento di Westminster a Londra addirittura dal 1997, quasi un trentennio. Carriera record per longevità fra i suoi, coronata il 6 giugno 2016 dall'onorificenza reale di cavaliere conferitagli con l'ambito titolo di ‘sir’ da Elisabetta II su proposta dell'allora premier David Cameron.

"Il Presidente del partito – si legge in una nota diffusa dallo stesso Dup – ha ricevuto una lettera da Sir Jeffrey Donaldson MP in cui egli conferma di essere stato incriminato in relazione a denunce di natura storica e comunica le sue dimissioni con effetto immediato da Leader del Democratic Unionist Party": carica che ricopriva dal giugno 2021. "Come da Statuto – prosegue la nota – la membership del signor Donaldson è stata sospesa in attesa dell'esito del procedimento giudiziario". Il partito ha quindi scelto all'unanimità, in piena emergenza, un altro deputato a Westminster, il 39enne Gavin Robinson, ex sindaco di Belfast e vice-leader dal 2023, quale nuovo numero uno "ad interim".


Keystone
Parata unionista a Belfast

Il futuro del Dup e le elezioni

Lo scandalo rischia di annientare d'altronde le prospettive elettorali del Dup, già in calo di consensi negli ultimi anni, anche in vista del prossimo voto politico britannico atteso entro l'anno. Nonché d'innescare nuove fibrillazioni in seno al governo locale di Belfast, ricostituito dopo due anni di stallo un paio di mesi fa grazie alla ricucitura post Brexit mediata dall'esecutivo centrale Tory di Londra dell'alleanza fra il partito repubblicano cattolico dello Sinn Fein, divenuto per la prima volta forza di maggioranza relativa in Ulster alle ultime elezioni, e la maggiore formazione unionista protestante: alleanza imposta per prassi dagli accordi di pace del Venerdì Santo del 1998, che misero fine alla sanguinosa stagione dei Troubles, e guidata ora da un tandem tutto femminile composto dalla first minister Michelle O'Neill (Sinn Fein, sinistra) e dalla sua vice con poteri paritari Emma Little-Pengelly (Dup, destra).

Una ricomposizione per la quale era stato decisivo il ruolo – pragmatico rispetto agli standard radicali di altri esponenti del suo schieramento – garantito proprio da Donaldson: figura considerata di mediazione, pur avendo aderito al Dup nei primi anni 2000 da posizioni inizialmente oltranziste, in polemica con l'attuazione del Good Friday Agreement e dopo aver lasciato la formazione protestante più moderata dell'Uup guidata all'epoca dalla ‘colomba’ David Trimble.

La sua uscita di scena potrebbe d'altra parte favorire l'accelerazione di un qualche rinnovamento generazionale fra gli unionisti. Così come accaduto per i rivali nazionalisti repubblicani quando, alcuni anni or sono, accuse di abusi sessuali investirono la famiglia di Gerry Adams, azzoppandone la leadership storica fra i ranghi dello Sinn Fein e avviandola verso un ricambio.

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