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Oltre 500 scuole costrette a chiudere per le violenze in Congo

Save the Children: ‘Insegnanti rapiti e studenti terrorizzati. Situazione drammatica’

Giovanissimi rifugiati congolesi
(Keystone)

Nell'ultimo anno un'escalation di violenza nella regione del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), ha costretto la chiusura di 540 scuole, esponendo i bambini al rischio di reclutamento da parte delle forze armate e al lavoro. E' l'allarme lanciato da Save the Children.

Dall'inizio del 2024, si legge in una nota, la violenza ha costretto circa 190 scuole a chiudere, secondo l'analisi di Save the Children sui dati del cluster educazione, un meccanismo di coordinamento composto da attori del settore dell'educazione che valutano i bisogni e danno priorità alle risposte umanitarie.

I numeri

Tra le scuole colpite, 24 sono state sequestrate da gruppi armati, 10 sono state attaccate direttamente e 29 sono state utilizzate come rifugio di emergenza per le famiglie sfollate. Inoltre, nell'ultimo anno, sono stati segnalati almeno due casi di rapimento di insegnanti e due di studenti a scuola o mentre si recavano a lezione. La chiusura del 7% delle scuole della regione ha lasciato senza istruzione circa 270 mila bambini, che rischiano di non avere le competenze essenziali per costruirsi un futuro. Anche le province limitrofe di Ituri e Sud Kivu sono state colpite da attacchi violenti.


Keystone
Un campo profughi

L'attuale ondata di violenza segue un anno tumultuoso, segnato dall'intensificarsi dei conflitti nel Nord Kivu nel 2023 quando l'escalation dei combattimenti nella parte orientale del Paese ha causato lo sfollamento di oltre 1 milione di persone, tra cui almeno 500 mila bambini. Solo dal febbraio 2024, almeno 250 mila persone, tra cui circa 130 mila bambini, sono state costrette a fuggire dalle loro case nel Nord Kivu, con oltre 2,6 milioni di persone - circa il 30% della popolazione della regione - sfollate dal 2022. "Un singolo attacco non solo può causare ferite devastanti ai bambini, fisicamente ed emotivamente, ma anche privare centinaia di studenti della possibilità di ricevere un'istruzione di buona qualità. A volte, l'unico luogo di apprendimento di una comunità viene distrutto", sostiene Greg Ramm, Direttore di Save the Children nella Repubblica Democratica del Congo.

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