la guerra in ucraina

Un missile russo sfiora Zelensky a Odessa

L'esplosione a 150 metri dal corteo. Con lui c'era il premier greco Mitsotakis. Cinque vittime. L’Ue: ‘Attacco vile’

Volodymyr Zelensky a Odessa con il premier greco Kyriakos Mitsotakis
(Keystone)

"Abbiamo visto e abbiamo sentito". È stato lo stesso Volodymyr Zelensky ad ammettere che stavolta i russi hanno sfiorato il bersaglio grosso, attaccando la città di Odessa durante la visita del presidente ucraino e del premier greco Kyriakos Mitsotakis. Un missile di Mosca è infatti caduto ad appena 150 metri di distanza dalle delegazioni, ha raccontato ai media di Atene il ministro Stavros Papastavrou, presente nel gruppo. E c'è chi sostiene - come il quotidiano greco Protothema - che l'obiettivo del raid fosse proprio il corteo di Zelensky, senza tuttavia trovare conferme ufficiali.

Mosca smentisce a metà

Di tutt'altro tenore infatti è la rivendicazione di Mosca, secondo cui il raid era diretto contro un hangar militare per la produzione di droni marini nel porto della città, che "è stato colpito". Una ricostruzione coerente con quanto affermato dalla Marina ucraina, per la quale l'attacco si è abbattuto sulle "infrastrutture portuali", provocando cinque morti. Secondo Nataliya Humenyuk, capo del centro stampa congiunto delle Forze di difesa del sud dell'Ucraina, il missile sul porto "non ha nulla a che fare con una visita specifica, bensì con il terrore che la Russia esercita in modo metodico".

La ricostruzione

Secondo quanto ricostruito dai media ucraini, alle 10.41 locali (le 9.41 in Svizzera) è stato annunciato un allarme aereo nella regione di Odessa, e successivamente si è udita una potente esplosione in città, mentre sui social media sono iniziati a comparire i primi video confusi dell'attacco. "Vedete con chi abbiamo a che fare. A loro non importa dove colpire", ha detto Zelensky in conferenza stampa accanto a Mitsotakis, che nonostante il raid ha concluso la sua missione a sorpresa in Ucraina, anche visitando il luogo dell'attacco che il 2 marzo scorso ha ucciso 12 persone nella città costiera.


Keystone
Zelensky sul palco a Odessa

Poco dopo la visita al porto, "abbiamo sentito il suono delle sirene e delle esplosioni molto vicino a noi. Non abbiamo avuto il tempo di andare nei rifugi", ha affermato il premier greco parlando di "un'esperienza impressionante" che fortunatamente ha lasciato illesa la delegazione in visita. "È davvero diverso leggere della guerra sui giornali e sentirla con le proprie orecchie, vederla con i propri occhi", ha sottolineato il leader ellenico prima di ribadire con forza che "tutta l'Europa sostiene la lotta dell'Ucraina per la libertà e l'indipendenza".

Messaggio chiaro

Non è la prima volta che l'Ucraina è costretta ad accogliere i leader dei Paesi alleati fra le sirene antiaeree e il fragore delle bombe, soprattutto nelle zone più vicine al fronte. Ma stavolta sembra che Mosca abbia voluto inviare il messaggio che nessuno è al sicuro in Ucraina, e che in guerra non esiste fair play. "L'attacco a Odessa è un altro segno delle tattiche vigliacche della Russia nella sua guerra di aggressione contro l'Ucraina. Ciò è riprovevole e addirittura al di sotto delle regole del Cremlino", ha commentato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. "Vergogna!", ha denunciato il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni parlando di raid "contro il corteo delle auto di Zelensky e Mitsotakis", mentre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha condannato "fermamente il vile attacco" sottolineando che "nessuno è intimidito da questo nuovo tentativo di terrorismo, certamente non i due leader sul campo né il coraggioso popolo ucraino".

Secondo la Casa Bianca, gli attacchi contro Odessa dimostrano che gli aiuti militari all'Ucraina sono sempre più "urgenti", e anche Zelensky ha colto l'occasione per rinnovare l'appello a rafforzare il sostegno occidentale con difesa aerea e armi a lungo raggio. "Non può mancare il coraggio", ha esortato il presidente ucraino, "se abbiamo deciso per l'integrità territoriale dell'Ucraina e per la protezione del nostro popolo, non dovremmo esitare a fare passi avanti".


Keystone
Bombe su Odessa

Perché se fa scalpore un missile lanciato a così poca distanza da due leader in visita a Odessa, quella dei raid sui civili è una triste realtà quotidiana per il Paese che ormai da più di due anni si difende dai russi. E prova anche ad attaccare: droni ucraini sono tornati infatti a colpire la regione russa di Kursk, centrando il deposito di carburante dell'impianto minerario Mikhailovsky e provocando un incendio. Mentre a Berdyansk, nella Zaporizhzhia occupata, un membro della commissione elettorale filorussa è rimato ucciso nell'esplosione di un'autobomba.

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