sudamerica

Sale la tensione tra Venezuela e Guyana per i nuovi pozzi Exxon

Caracas denuncia ‘un'aggressione per destabilizzare la regione’ dopo il referendum voluto da Maduro per riprendersi l’Esequibo

Protesta contro Exxon in Venezuela
(Keystone)
12 febbraio 2024
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È alta tensione tra il Venezuela e la Guyana dopo l'annuncio della ExxonMobil di avere in programma, per quest'anno, due perforazioni esplorative al largo dell'Essequibo, un'area di 160mila chilometri quadrati ricca di petrolio, amministrata da Georgetown e rivendicata da Caracas. Il ministero degli Esteri venezuelano ha denunciato "la dannosa campagna preparata e finanziata da Exxon, e appoggiata" dal Paese vicino, contro la sua "integrità territoriale, e sovranità nazionale", qualificando la decisione della compagnia come "un'aggressione che mira a destabilizzare la regione, violando i recenti accordi", che prevedono una soluzione senza il ricorso alle armi. D'altra parte, da tempo si assiste a un'escalation nell'area.

La mediazione brasiliana

La settimana scorsa il Brasile, che condivide il confine con Guyana e Venezuela nel Roraima - e che ormai da mesi sta cercando di mediare una soluzione politica - ha inviato ai suoi confini 28 mezzi corazzati "pronti alla mobilità e con un'elevata potenza di fuoco". E Washington ha annunciato la fornitura di nuovi aerei, elicotteri, droni militari e tecnologia radar a Georgetown, dopo che il Centro statunitense di studi strategici e internazionali ha segnalato - col supporto di immagini satellitari - il rafforzamento di una base militare venezuelana sull'isola di Ankoko, in prossimità dell'Esequibo.


Keystone
Nicolas Maduro, presidente del Venezuela

Il ministro della Difesa venezuelano Vladimir Padrino Lopez ha fatto sapere che qualsiasi provocazione da parte del Comando Sud degli Stati Uniti (Southcom) - che ha descritto come la "sicurezza privata" di ExxonMobil - riceverà una "risposta proporzionata". Negli ultimi mesi, con l'intensificarsi della disputa sull'Essequibo, Caracas ha ripetutamente denunciato l'ingerenza militare Usa. A dicembre, la Southcom, che in Guyana ha inaugurato un'infrastruttura per aiuti umanitari alla popolazione, aveva condotto operazioni di volo con la locale forza di difesa, e una nave da guerra britannica era arrivata per esercitazioni nelle acque dell'ex colonia. In risposta, il Venezuela aveva tenuto manovre militari su larga scala.

Gli effetti delle minacce

Il referendum sull'Esequibo, voluto da Nicolas Maduro il 3 dicembre scorso, ha contribuito ad accrescere le tensioni, con la Guyana che ha interpretato la mossa come un tentativo di annettersi "la regione con la forza" e "una minaccia esistenziale": gli elettori hanno sostenuto in modo schiacciante la rivendicazione della sovranità sull'Esequibo e il presidente bolivariano ha ordinato la creazione di un nuovo stato venezuelano chiamato Guayana Esequiba, con istituzioni civili e militari, e l'inclusione nella carta geografica ufficiale del Paese. Ma la disputa tra le due nazioni sudamericane, risale al diciannovesimo secolo. Caracas sostiene che la sentenza del 1899 che concedeva il territorio al Regno Unito, ex colonizzatore della Guyana, era fraudolenta a causa della mancanza di una rappresentanza venezuelana e di presunte collusioni tra i giudici.

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