la guerra in ucraina

Primo drone di Kiev su San Pietroburgo

Arrivato a oltre mille chilometri dal confine, è stato abbattuto dai russi cadendo su un deposito di gasolio

Volodymyr Zelensky
(Keystone)
31 gennaio 2024
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I droni ucraini continuano a colpire in profondità nel territorio russo. Un velivolo senza pilota è stato abbattuto per la prima volta sopra San Pietroburgo, quasi mille chilometri dal confine, cadendo tuttavia su un deposito di gasolio che ha preso fuoco.

L'attacco, di cui ha dato notizia il sito locale russo Fontanka, è avvenuto nel distretto di Kolpino, a sud-est del centro, ed è stato rivendicato come altri recenti dai servizi segreti militari di Kiev. Viene così confermata la strategia ucraina di continuare ad alimentare l'insicurezza tra i cittadini russi a grande distanza dalla linea del fronte, anche se continuano pure i bombardamenti sulle zone di frontiera, e proprio per questo il presidente Vladimir Putin ha detto che occorre creare una fascia di sicurezza "smilitarizzata" in Ucraina. Questa fascia dovrebbe essere a una distanza sufficiente per "garantire la sicurezza" dei cittadini russi dalle "armi a lungo raggio, prima di tutto quelle occidentali", che le forze di Kiev usano per i loro bombardamenti, ha detto Putin incontrando gli attivisti del suo comitato elettorale in vista delle presidenziali di marzo, in cui correrà per un quinto mandato.

L’aereo caduto

Il presidente ha anche detto che le indagini in corso hanno confermato che proprio un missile ucraino lanciato da un sistema americano Patriot ha abbattuto un aereo da trasporto russo il 24 gennaio nella regione di Belgorod mentre trasportava 65 prigionieri ucraini a uno scambio. Il capo del Cremlino ha aggiunto di non sapersi spiegare perché gli ucraini lo abbiano fatto, ipotizzando che si sia trattato di un atto di "negligenza", ma ha detto che Mosca è pronta ad accogliere esperti stranieri per una "inchiesta internazionale". Da parte loro le autorità di Kiev non hanno ancora confermato né smentito di essere state responsabili dell'abbattimento, né la presenza a bordo dei prigionieri.


Keystone
San Pietroburgo sotto la neve

Scambio di prigionieri

L'incidente non ha tuttavia fermato le operazioni di scambio di prigionieri. Oggi 195 soldati ucraini sono stati liberati dai russi in cambio di altrettanti militari del Cremlino. A Kiev, intanto, non si placano le voci sulla presunta intenzione di Volodymyr Zelensky di rimuovere il comandante delle forze armate, Valery Zaluzhny, ai ferri corti con il presidente da quando, in novembre, ha dichiarato il fallimento della controffensiva ucraina affermando che la guerra era entrata in un fase di stallo che favoriva i russi. Secondo il Times, Zelensky aveva già licenziato lunedì Zaluzhny, ma si è trovato costretto a fare marcia indietro sotto "le pressioni degli alti comandanti militari e dei partner internazionali". Oltre che per il fatto che coloro ai quali si è rivolto per sostituire il comandante hanno rifiutato l'offerta.

Nuove armi dall’Ue

A Bruxelles, intanto, durante il Consiglio dei ministri della Difesa Ue, fonti qualificate hanno detto che nel 2024 l'Ucraina può già contare su forniture militari pari a un controvalore di "almeno 20 miliardi di euro". Una cifra indicata sulla base delle promesse di nove Stati membri. Domani il passaggio più delicato, con i ministri degli Esteri chiamati a discutere tra l'altro i nuovi finanziamenti a Kiev per 50 miliardi, osteggiati dall'Ungheria. Nel frattempo una commissione del Senato americano ha approvato una legge che prepara il terreno all'esproprio degli asset russi congelati per consegnarli all'Ucraina. Un provvedimento senza precedenti, che però dovrà essere approvato dal Senato e dalla Camera prima di andare alla firma del presidente Joe Biden.

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