corea del nord

Kim cancella la riunificazione: ‘Seul nemico numero uno’

Il dittatore di Pyongyang lancia anche un messaggio agli Usa con nuovo super missile ipersonico

Esercitazione sotto la neve a Pyongyang
(Keystone)
16 gennaio 2024
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Kim Jong-un rompe con la Corea del Sud, diventata il nemico "numero uno", in un crescendo di ostilità che vede tramontare gli ambiziosi piani di "riconciliazione e riunificazione" della confederazione cari al nonno e fondatore dello Stato eremita, Kim Il-sung. Il leader supremo vuole non solo che la Costituzione nordcoreana includa la nuova visione dei rapporti con Seul, ma anche la distruzione di tutti i simboli, a partire dal venerato Arco della Riunificazione, l'iconico monumento di Pyongyang costruito nel 2001.

Intervenendo alla sessione plenaria del parlamento, Kim ha inoltre sollecitato la codificazione dell'impegno ad "occupare completamente" il territorio sudcoreano in caso di guerra, mettendo in guardia Seul, secondo un dispaccio dell'agenzia Kcna, che "la violazione di meno di un millimetro del territorio del Nord varrebbe come provocazione di guerra". In linea con il nuovo indirizzo, Pyongyang ha poi abolito tre agenzie attive su dialogo e cooperazione intercoreani: sono il Comitato per la riunificazione pacifica del Paese, l'Ufficio nazionale per la cooperazione economica e l'Amministrazione internazionale del turismo Kumgangsan. Decisioni pesanti e simbolo di un deterioramento delle relazioni alle quali la Corea del Sud non ha fatto mancare la risposta.


Keystone
Kim Jong-Un

"Se la Corea del Nord dovesse mettere in atto provocazioni, noi reagiremmo in modo molto più forte", ha detto il presidente Yoon Suk-yeol, in una riunione di gabinetto trasmessa in diretta tv, sottolineando le "schiaccianti capacità di risposta dell'esercito sudcoreano".

Un 2024 aggressivo

L'eccezionale attivismo di inizio anno di Kim include poi il primo lancio del 2024 di un missile balistico, effettuato domenica: un vettore a medio raggio (Irbm) a combustibile solido dotato di testata ipersonica. Un monito agli Stati Uniti dato che nel variegato arsenale di Pyongyang hanno lo scopo di colpire target meno lontani, come le basi americane nel Pacifico, da quelle in Giappone e in Corea del Sud fino all'isola-fortezza di Guam. Una minaccia calibrata per raggiungere le retrovie Usa in caso di conflitto nella penisola coreana. Ma la novità del test, nella versione fornita dal Nord, consisterebbe nel combustibile solido che accelera le modalità di uso e le difficoltà di rilevazione, e nella dotazione di testata ipersonica che fa salire vertiginosamente la velocità, fino a più di 5 volte quella del suono.

Sulle strategie messe in campo da Kim, inclusi i recenti scambi intercoreani di colpi di artiglieria, gli analisti hanno cercato un'interpretazione alla luce dei legami più stretti con Cina e Russia. Almeno fino all'inizio degli anni 2010, a Pechino si discuteva se il Nord fosse diventato un problema che rovinava l'immagine della Cina con le sue intemperanze. Invece, il presidente Xi Jinping "vede chiaramente ora in Pyongyang una pedina utile", ha rilevato Hong Taehwa del Foreign Policy Research Institute.

"I timori passati della Cina erano che le provocazioni del Nord accelerassero la politica Usa di pivot verso l'Asia. Ora si tratta di vincolare le risorse americane nella penisola coreana e garantire che Seul non possa venire in aiuto degli Stati Uniti a Taiwan, poiché Seul deve concentrarsi sulle minacce più imminenti", ha aggiunto Hong su X. Per Xi, in altri termini, varrebbe la massima "se le forze dei tuoi nemici sono unite, separale", elaborata oltre due millenni fa dal generale e stratega Sun Tzu. La tensione intercoreana, per altro verso, potrebbe beneficiare il leader russo Vladimir Putin perché sarebbe un freno alla vendita indiretta di armi di Seul all'Ucraina.

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