spagna

Iniziativa femminista: cambiare nome al ‘Congresso dei deputati’

Le sinistre propongono di lasciare solo la prima parte, come il Senato, per la parità di genere

Il Congresso spagnolo, per ora ancora ‘dei deputati’
(Keystone)
4 dicembre 2023
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Il Senato si chiama solo così, non Senato dei senatori. Allora perché il Congresso dei deputati non si deve chiamare semplicemente Congresso? È la tesi di partenza che ha spinto i parlamentari tutti, uomini e donne, della sinistra spagnola a proporre in una bozza di riforma costituzionale il cambio del nome della camera bassa.

Ancora non c'è un articolato preciso tuttavia, come anticipa l'agenzia Efe, i socialisti e gli esponenti di Sumar, l'alleanza delle sinistre, hanno intenzione di portare avanti in questa legislatura importanti cambiamenti a favore dell'uguaglianza e dell'inclusione. "La Costituzione - sottolinea il deputato di Sumar Íñigo Errejón - non è un vaso cinese, è uno strumento per comprendere noi stessi, non deve somigliare a ciò che hanno detto i nostri genitori o i nostri nonni, ma a ciò che siamo noi e quindi sarà più utile adeguarla alla Spagna del XXI secolo e non restare a quella di 40 o 50 anni fa".

L’iter sarà lungo

Il cambio del nome tuttavia difficilmente vedrà presto la luce: per essere approvato, necessita del consenso dei tre quinti del Parlamento, per cui ovviamente anche dell'appoggio delle opposizioni di destra. Insomma, perché dall'attuale nome del Congresso spagnolo venga espunta la dicitura "dei deputati" è essenziale che una buona parte delle elette e gli eletti del Pp e di Vox diano il loro via libera. Una convergenza bipartisan che al momento, tenuto conto del clima di duro scontro politico, sembra molto difficile da raggiungere.

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