Medio Oriente

‘Botte e abusi dopo gli attacchi del 7 ottobre’

I detenuti palestinesi puntano il dito contro i loro carcerieri. Che dal canto loro contestano le accuse

Un bus carico di detenuti palestinesi rilasciati
(Keystone)
1 dicembre 2023
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I detenuti palestinesi rilasciati dalle prigioni israeliane hanno dichiarato di aver subìto abusi e punizioni collettive dalle guardie carcerarie nelle settimane successive agli attacchi di Hamas contro Israele del 7 ottobre. Lo riporta la Bbc, secondo cui i palestinesi hanno affermato di essere stati colpiti con dei bastoni, minacciati coi cani e privati di vestiti, cibo e coperte.

Una detenuta ha affermato inoltre di essere stata minacciata di stupro e che per due volte i secondini hanno lanciato gas lacrimogeni all'interno delle celle. La Bbc ha parlato con sei persone in totale, le quali hanno tutte affermato di essere state picchiate prima di lasciare il carcere. E secondo quanto sostenuto dalla Società dei Prigionieri Palestinesi, alcune guardie avrebbero anche urinato su prigionieri ammanettati, e sei detenuti sarebbero morti sotto custodia israeliana nelle ultime sette settimane. Israele ha negato le accuse, sottolineando che tutti i suoi prigionieri sono detenuti secondo la legge.

Tra i detenuti liberati c'è anche il diciottenne Mohammed Nazzal, recluso nella prigione di Nafha senza accuse da agosto. Il ragazzo afferma di non sapere il motivo del suo arresto. Entrambe le mani di Nazzal oggi sono pesantemente fasciate: secondo quanto raccontato, dieci giorni fa le guardie carcerarie israeliane sono entrate nella sua cella e lo hanno picchiato. Il servizio carcerario israeliano ha contestato la storia del diciottenne, affermando che è stato visitato da un medico prima di lasciare la prigione senza che gli fosse diagnosticato alcun problema. Il servizio penitenziario ha inoltre diffuso un video dell'adolescente che lascia il carcere e sale su un autobus della Croce Rossa, in cui le sue mani non sono fasciate e sembrano pendere lungo i fianchi – anche mentre sale sul veicolo –, ma sono fuori campo per la maggior parte del video. Nazzal sostiene che le prime cure mediche che ha ricevuto sono state su quell'autobus della Croce Rossa.

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