tunisia

Arrestata la pasionaria rivale di Saied

Abir Moussi è seconda nei sondaggi per le presidenziali del 2024. Il presidente continua a fare piazza pulita degli oppositori

Abir Moussi
(Keystone)
4 ottobre 2023
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La Tunisia di Kais Saied continua a fare piazza pulita degli oppositori politici. Stavolta è toccato alla pasionaria Abir Moussi, leader del Partito Destouriano libero (Pdl), nota per la grinta che contraddistingue le sue azioni politiche, e seconda - seppure con grande distacco dal capo dello Stato - nei sondaggi per le presidenziali previste nell'autunno 2024. Moussi, avvocata ed ex deputata, è stata arrestata martedì sera mentre si trovava davanti all'ufficio protocollo del Palazzo di Cartagine, dove intendeva depositare un ricorso contro i decreti emanati dalla presidenza della Repubblica in materia di convocazione degli elettori nel voto locale e alla divisione dei distretti. Secondo il partito, che ha denunciato "gravi violazioni procedurali nel suo arresto", a Moussi sarebbe stato impedito di consegnare l'istanza e al rifiuto dell'ufficiale di accettarlo sarebbe nata un'accesa discussione. La donna sarebbe quindi stata arrestata.

I reati contestati

Secondo il suo difensore Nafaa Laaribi, sono tre i reati contestati a Moussi: "aggressione volta a seminare il caos sul suolo tunisino (punibile con la pena di morte), trattamento abusivo di dati personali e turbativa della libertà di lavoro". In una nota, il Pdl "condanna fermamente queste pericolose e arbitrarie trasgressioni", l'uso politico della forza e "annuncia la sua disponibilità a tutte le forme di lotta disponibili e pacifiche per difendere la leader del partito", chiedendone l'immediata liberazione e sostenendo che si tratti di una mossa finalizzata a estromettere la pasionaria dalla corsa presidenziale. Anche Hamma Hammam, segretario del Partito dei lavoratori, rivale tra l'altro di Moussi, ha definito l'arresto "un regolamento di conti".

Moussi è una rivale storica di Saied, così come degli islamisti di Ennahdha. Nostalgica dell'ex presidente Zine El Abidine Ben Ali, è tuttavia accusata dalla sinistra di cercare di voler ristabilire in Tunisia una nuova dittatura. Figura controversa, è nota anche per le sue teorie cospirative e le sue abitudini stravaganti come indossare un casco da motociclista in parlamento.


Keystone
Il presidente Kais Saied

Nessuna protesta

Nonostante il suo secondo posto nei sondaggi a un anno dal voto, il suo arresto non ha sollevato nessuna manifestazione di sostegno. Al contrario: per strada, nei bar e sui social molti hanno espresso addirittura la loro soddisfazione. Moussi subisce così la stessa sorte del suo nemico giurato, l'islamista Rached Ghannouchi, leader di Ennhahda ed ex presidente del Parlamento in carcere da aprile senza che questo scatenasse alcun movimento di protesta popolare.

Dal mese di febbraio scorso oltre una ventina di politici, sindacalisti, ex ministri, giornalisti e imprenditori sono in carcere preventivo nell'ambito del fascicolo noto in Tunisia come "complotto contro la sicurezza dello Stato". Una decina di questi, tra cui Ghannouchi, hanno iniziato la settimana scorsa uno sciopero della fame per protestare contro quella che definiscono una "carnevalata giudiziaria". E per domani le famiglie dei detenuti politici, in sit-in a oltranza presso la sede del partito Al Joumhouri, hanno annunciato una giornata di protesta nella capitale alla quale seguirà uno sciopero della fame simbolico "per le continue ingiustizie" inflitte ai leader politici che il presidente Saied, accusato dall'opposizione di deriva autoritaria, aveva definito "terroristi".

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