Estero

Trovata morta in Trentino l'orsa accusata di un attacco

L'animale era stato identificato tramite Dna come responsabile dell'aggressione a due giovani e di un altro falso attacco. Ignote le cause della morte

L’orsa F36 al momento della cattura nel 2018
(Immagini: Tgr Trento)
28 settembre 2023
|

Doveva essere catturata e rinchiusa nel centro faunistico di Trento, invece l'orsa F36 è stata trovata morta dal personale del corpo forestale della Provincia di Trento nel Comune di Sella Giudicarie. Alla ribalta delle cronache nelle ultime settimane a causa dell'ordinanza di prelievo firmata dal governatore trentino, Maurizio Fugatti, l'esemplare era stato visto in compagnia di un cucciolo in due occasioni.

È stato il radiocollare di cui era dotato ad avvisare, attraverso l'attivazione del sensore di mortalità, il personale provinciale specializzato che ne seguiva gli spostamenti. L'orsa, accidentalmente catturata in passato durante le operazioni di prelievo di un altro plantigrado e dotata di marche di riconoscimento, era stata identificata dalle analisi genetiche come la responsabile dell'aggressione avvenuta lo scorso 30 luglio in località Mandrel, nelle Giudicarie, ai danni di due giovani. Durante l'attacco, uno dei ragazzi era stato inseguito e scaraventato a terra dall'animale mentre cercava di scappare arrampicandosi su un albero. L'episodio si era concluso senza ulteriori assalti, e l'escursionista era riuscito a darsi alla fuga.

Tuttavia, qualche giorno più tardi, F36 è stata avvistata nuovamente in località Dos del Gal da altri due alpinisti, che ne hanno poi segnalato l'atteggiamento aggressivo. In questo caso, il comportamento dell'orsa è stato ritenuto dagli esperti un "falso attacco". I due episodi hanno portato Fugatti a firmare, a inizio mese, il provvedimento di abbattimento, poi sospeso dal Tar di Trento per il ricorso delle associazioni animaliste. Il giudice amministrativo, in considerazione della relazione della Provincia e del parere dell'Ispra, ha però disposto la cattura dell'esemplare in attesa della seduta collegiale.

Un ulteriore ricorso delle associazioni animaliste contro il decreto monocratico è stato rigettato e il corpo forestale si è attivato per monitorare gli spostamenti dell'orsa e avviare le operazioni di prelievo in sicurezza. Il rinvenimento della carcassa è avvenuta nella serata di ieri, ma a causa del luogo impervio in cui si trovava è stata recuperata nella mattina di oggi per essere consegnata all'Istituto zooprofilattico per gli accertamenti del caso.

Dal primo esame esterno sulla carcassa dell'orsa, infatti, non è stato possibile avanzare alcuna ipotesi sulle cause della morte. Le associazioni animaliste però temono l'atto di bracconaggio e annunciano il ricorso alla Procura della Repubblica di Trento per fare chiarezza. La presiedente di Enpa, Carla Rocchi, ha parlato di "clima di odio e paura alimentato dall'amministrazione provinciale", mentre la parlamentare e presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell'ambiente, Michela Vittoria Brambilla, è intervenuta per ricordare come si tratti del secondo rinvenimento della carcassa di un orso ricercato per la cattura dopo M62.

La Lav ha invece chiesto il coinvolgimento del Centro nazionale di referenza del Ministero della salute per la medicina forense veterinaria, in modo da accertare il motivo e la dinamica della morte dell'orsa, mentre l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) chiederà di essere presente all'autopsia con un proprio perito. L'associazione Animalisti Italiani Onlus ha annunciato una manifestazione per la protezione della fauna selvatica per il prossimo 12 ottobre a Trento.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔