Importanti sviluppi nelle indagini sui roghi: un'ottantina le perone finite in manette. Nei loro confronti vi sarebbero ‘indizi gravi’
Oltre 140 persone sono state arrestate in Grecia a seguito degli incendi scoppiati nell'ultima settimana, 79 degli arresti riguardano l'accusa di incendi dolosi. Lo ha dichiarato il portavoce del governo greco Pavlos Marinakis all'emittente Mega attribuendo un ruolo catalizzatore al fattore umano per quanto riguarda gli incendi scoppiati nel Paese.
«Stiamo parlando di indizi gravi. Le indagini della polizia stanno procedendo, arriveranno a una conclusione e la giustizia prenderà il sopravvento», ha chiarito il portavoce.
Un corpo carbonizzato è stato rinvenuto nella zona di Lefkimmi nella regione greca della Tracia, presso la foresta di Dadiàs, colpita da un vasto incendio scoppiato lo scorso sabato, 19 agosto. Lo annunciano i vigili del fuoco greci. Secondo quanto riportato dalla stampa greca, si ritiene che si tratti di un migrante, dato che non era stata segnalata la sua scomparsa.
Martedì scorso i vigili del fuoco avevano rinvenuto nella foresta di Dadiàs i corpi carbonizzati di 18 migranti, tra cui due bambini, mentre lunedì scorso è stato ritrovato un altro corpo carbonizzato sempre nella zona di Lefkimmi, presumibilmente un migrante. Il bilancio delle vittime degli incendi nella Tracia è di 20 morti.