Estero

Stop al reddito di cittadinanza al protagonista del ‘Ticinogate’

Il 77enne condannato nel 2001 a Lugano per complicità in corruzione passiva aggravata percepiva il beneficio non avendone diritto

(Ti-Press)
27 luglio 2023
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Da oltre due anni Gerardo Cuomo, 77enne più volte al centro di inchieste e processi per vendita illegale di tabacco – nonché protagonista del cosiddetto "Ticinogate" – percepiva il reddito di cittadinanza, beneficio che dallo scorso febbraio non aveva più il diritto di ricevere in seguito all'arresto per richiesta di estradizione dall'Olanda, per reati doganali commessi in quel Paese. Se n'è accorta la Guardia di Finanza di Bologna, nell'ambito dei controlli nei confronti dei soggetti percettori del reddito.

Cuomo aveva fatto la richiesta nel 2021 e dal maggio di quell'anno ha cominciato a incassare il sussidio, per un importo complessivo di circa 20’000 euro. A quanto sembra ne aveva diritto, risultando pensionato nullatenente. Tale diritto si sarebbe interrotto a febbraio 2023, quando il 77enne è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare, nell'ambito di un procedimento di estradizione avviato dall'Olanda, dove Cuomo era stato condannato a due anni di reclusione per reati doganali, commessi durante un periodo in cui lavorava in Svizzera.

Il 77enne, secondo quanto ricostruisce ancora la Finanza, nel corso del ventennale percorso giudiziario che lo ha visto protagonista è stato a suo tempo destinatario anche di provvedimenti per la confisca di beni, tra i quali uno yacht di 28 metri, circa otto milioni di euro su conti correnti esteri, numerosi appartamenti in Italia e all'estero, auto e oggetti di lusso.

Nella Confederazione, il nome di Gerardo Cuomo è associato al cosiddetto "Ticinogate": la vicenda si concluse nel febbraio del 2003, quando il Tribunale federale (TF) respinse il suo ricorso contro la pena di sette mesi di detenzione con la condizionale decisa dalla Cassazione ticinese.

Cuomo era stato condannato il 27 giugno 2001 dalla Corte delle Assise correzionali di Lugano a dieci mesi di detenzione con la condizionale e all'espulsione per cinque anni dal territorio svizzero, per complicità in corruzione passiva aggravata, nel processo che aveva visto protagonista l'allora giudice ticinese Franco Verda, poi dimessosi nel 2000.

La Corte di cassazione e revisione penale del Tribunale d'appello del Cantone Ticino aveva poi ridotto il 30 aprile 2002 la pena a sette mesi di detenzione e aveva sospeso condizionalmente la pena accessoria dell'espulsione per un periodo di prova di due anni, accogliendo parzialmente il ricorso di Cuomo.

Dopo il processo a Lugano Cuomo era stato estradato in Italia nel giugno 2001.

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