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L’Italia divisa anche sui funerali di Berlusconi

Giorgia Meloni decide per il lutto nazionale facendo infuriare i detrattori dell'ex premier. Le esequie si terranno al Duomo di Milano alle 15

Cartelli e messaggi lasciati fuori dalla villa di Arcore
(Keystone)
13 giugno 2023
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Sembra rimasto tutto esattamente come prima: le divisioni, le polemiche, le curve da stadio senza lo stadio, quelli più realisti del re e – dall’altra parte – quelli che proprio non gli vogliono concedere niente, nemmeno da morto, in un Paese in cui la morte non solo è una livella, come diceva Totò, ma anche una grande e cieca amnistia laica che si mischia al perdono religioso. Invece niente livella e niente colpo di spugna su crimini e peccati. Nemmeno a riposare dentro a una bara Silvio Berlusconi riesce a essere come tutti gli altri.

Le modalità del suo funerale stanno facendo litigare l’Italia come ai tempi in cui andava in tv a vendere il proprio partito o l’abolizione della tassa patrimoniale come se fossero un set di pentole.

La scelta

I funerali, che si terranno oggi alle 15 nel Duomo di Milano, saranno funerali di Stato, scelta che parrebbe ineccepibile per un uomo che per quattro volte è stato presidente del Consiglio, eppure quasi tutti i suoi predecessori (e le loro famiglie) si sono sottratti a questo tipo di esequie, con poche eccezioni (Giovanni Spadolini e Amintore Fanfani). In più, inutile nasconderlo, Berlusconi è stato un uomo di Stato sui generis, che rappresentava le istituzioni eppure sembrava lì a rappresentare più che altro sé stesso, le sue aziende, la sua corte, la sua parte di Paese tagliato a metà.


Berlusconi versione uomo di Stato

A rendere l’aria ancor più irrespirabile è stata la decisione dell’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dei suoi vice, Antonio Tajani e Matteo Salvini, di abbinare ai funerali di Stato anche il lutto nazionale. E quindi bandiere a mezz’asta, minuti di silenzio e tutto un piccolo grande rituale di cerimonie (durante il giorno di lutto, ad esempio, gli esponenti del governo sono obbligati a cancellare gli impegni pubblici mentre c‘è la possibilità per i negozi di decidere di tenere abbassate le serrande per tutta la giornata) che a molti non è andato giù: d’altronde, il lutto nazionale finora era stato concesso solo a due ex presidenti della Repubblica, Giovanni Leone e Carlo Azeglio Ciampi.

Allo stesso tempo negare la rilevanza della figura di Berlusconi per la storia recente (politica e non solo) del Paese sarebbe scorretto: la cosiddetta Seconda Repubblica è quasi sovrapponibile alla figura del Cavaliere, sono all’incirca la stessa cosa. E via a litigare.

La polemica

"I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano, ma il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna", ha spiegato l’ex ministro del Pd Rosy Bindi. La replica, quasi da manuale di trent’anni di gazzarra organizzata, è stata di Alfredo Antoniozzi di Fratelli d'Italia: "Rosy Bindi, come gran parte dei cattolici integralisti, è poco cristiana. Il suo livore è espressione di una simbiosi cattocomunista".

I Cinque stelle concordano in pieno con Bindi sull'opportunità della scelta: “Fa sicuramente un certo effetto vedere una caserma della Guardia di Finanza con la bandiera a mezz'asta per ossequiare il ricordo di un uomo che è stato condannato per frode fiscale", ha detto Riccardo Ricciardi, vice presidente del Movimento 5 Stelle. A far lievitare ulteriormente la polemica ci ha pensato il controverso Tomaso Montanari, rettore dell'Università per stranieri di Siena, annunciando che nel suo ateneo non ci saranno le bandiere a mezz'asta così come previsto - o meglio, ordinato - dal lutto nazionale. E lo ha fatto motivando il suo gesto con parole ben poco diplomatiche: "È vero che Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l'Italia assai peggiori di come li aveva trovati. Dalla P2 ai rapporti con la mafia via Dell'Utri, dal disprezzo della giustizia alla mercificazione di tutto (a partire dal corpo delle donne, nelle sue tv), dal fiero sdoganamento dei fascisti al governo alla menzogna come metodo sistematico". Inevitabilmente sono volati gli stracci. Una cosa sola è certa: la decisione spetta solo a palazzo Chigi, come confermano anche dal Quirinale dove non si commenta la scelta.


Il cordoglio nei palazzi Mediaset

La diretta

A far discutere è anche la prolungata chiusura delle Camere - di fatto fino a lunedì prossimo - dopo la scomparsa del Cavaliere, anche se fonti parlamentari tendono a ridimensionare la portata dello stop spiegando che la Conferenza dei Capigruppo non ha disposto la interruzione delle attività parlamentari, se non per il giorno delle esequie di Silvio Berlusconi. L'Assemblea di Palazzo Madama non terrà però seduta anche giovedì 15 giugno, ma riprenderà anticipatamente i lavori il lunedì successivo. E che la figura del Cavaliere sia ancora fortemente divisiva lo conferma anche la bagarre scoppiata nella Regione Liguria, dove alcuni membri dell'opposizione non si sono associati al minuto di silenzio provocando l'uscita dall'aula della maggioranza. Accuse incrociate, parole grosse e polemiche anche per la decisione del governatore Giovanni Toti di proiettare tutta la notte sulla facciata del palazzo della Regione una gigantografia pixelata di Berlusconi alternata alla scritta "Ciao presidente". L’effetto è stato – in effetti – straniante, e sapeva un po’ di Corea del Nord, o di Cuba. Fate voi. Insomma di Paese che celebra i capi di Stato come dei capifamiglia.

A dare un’ulteriore verniciata di potere assoluto anche il funerale in diretta a reti unificate: la Rai, Mediaset, Sky e La7 saranno tutte collegate, chi dal mattino presto, chi dalle 15 o poco prima. La pubblicità, che era il sale del berlusconismo, non ci sarà sulle reti Mediaset, quasi a dimostrare che veleno e antidoto hanno sempre la stessa origine.

La sicurezza

Intorno al Duomo, intanto, imponenti le misure di sicurezza per l'occasione visto che a Milano arriveranno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni, oltre a capi di Stato e di governo stranieri, tra cui quello ungherese Viktor Orban. Inoltre in piazza Duomo, che sarà transennata e presidiata dalle forze dell'ordine come tutta l'area, sono attese migliaia di persone che potranno assistere alle esequie del Cavaliere da due maxischermi montati per l'occasione.


Keystone
I preparativi al Duomo

Per la gestione della piazza il Comune di Milano ha proposto il modello che si utilizza per i grandi eventi, come i concerti, con varchi di ingresso per i controlli, accesso libero ma, in questo caso, contingentato fino a un massimo di circa 10mila persone. Nel Duomo di Milano invece potranno sedere circa 2mila ospiti: la famiglia siederà nel lato destro mentre le autorità nella parte sinistra. Sono attesi ai funerali molti esponenti politici, gli ex premier Mario Monti, Mario Draghi e Matteo Renzi, la segretaria del Pd Elly Schlein, 80 parlamentari di Forza Italia e alcuni degli ex ministri dei governi Berlusconi. Non ci sarà invece Giuseppe Conte. Ma ci saranno tanti uomini e donne della galassia Berlusconi, da Mediaset al Milan.

Per garantire la sicurezza nell'area attorno alla cattedrale ci saranno tiratori scelti e saranno attivate misure antiterrorismo già collaudate. Le bonifiche della zona, con cani antiesplosivo e la rimozione dei cestini, inizieranno già dalle prime ore della mattina. Per motivi di ordine pubblico sarà chiusa dalle 10 alle 18 la stazione della metropolitana del Duomo. Il feretro dovrebbe arrivare sul sagrato del Duomo, dove sosterà per pochi minuti, alle 14.50. Poi inizierà questa cosa che solo Berlusconi: un po’ show, un po’ funerale di Stato.

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