Parigi

Processo Charlie Hebdo sospeso: imputato positivo al covid

Il dibattimento con al centro gli attentati del 2015 in cui morirono 17 persone riprenderà forse mercoledì. Si procede ora al testo sugli altri nove accusati

L'aula di tribunale (foto Keystone)
1 novembre 2020
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Il processo di Parigi per gli attentati di gennaio 2015, fra i quali la strage nella redazione di Charlie Hebdo, è stato sospeso fino a martedì prossimo perché il principale accusato, Ali Riza Polat, è risultato positivo al coronavirus: lo si è appreso da uno degli avvocati.

I sintomi dell'imputato - si legge in un messaggio del presidente della Corte d'assise speciale, Régis de Jorna, inviato a tutti gli avvocati della difesa e delle parti civili - "erano apparsi da mercoledì scorso. Il processo sarà sospeso fino a martedì compreso, secondo le prescrizioni sanitarie che prevedono un periodo d'isolamento di sette giorni". Gli altri nove accusati detenuti devono essere ora testati e "la ripresa del processo avverrà in funzione dei risultati dei tamponi e dell'evoluzione dello stato di salute delle persone coinvolte", precisa il giudice.

Mercoledì pomeriggio, il dibattito in aula era stato sospeso dopo un malessere di Ali Riza Polat, colto da conati di vomito. Presentato come il "braccio destro" di Amedy Coulibaly, l'uomo della strage al supermercato Hyper Cacher, Ali Riza Polat è originario come lui della banlieue parigina di Grande Borne a Grigny. Trentacinque anni, franco-turco, è accusato fra l'altro di aver aiutato Coulibaly e i fratelli Said e Chérif Kouachi, i killer di Charlie Hebdo, a preparare gli attentati e rischia l'ergastolo.

Gli attentati contro Charlie Hebdo e l'Hyper Cacher provocarono 17 morti. In due mesi di processo, si sono avvicendati in aula circa 150 testimoni e periti. La sentenza era prevista inizialmente per il 13 novembre.

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