Estero

Dalla Svizzera appello alla calma a Usa e Iran

La Confederazione da tempo funge da mediatore fra i due Paesi. Convocato il capomissione dell'ambasciata elvetica

Innescate le proteste (AP Photo/B.K. Bangash)
3 gennaio 2020
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Dopo l'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani, la scorsa notte a Baghdad, in un attacco americano, oggi la Svizzera ha lanciato un appello alla calma. Berna ha esortato, infatti, Iran e Stati Uniti ad evitare ogni "escalation".

Il Dipartimento federale degli affari esteri ha confermato all'agenzia Keystone-ATS che il Ministero degli esteri iraniano ha convocato il capomissione dell'ambasciata svizzera in Iran. Washington e Teheran non hanno rapporti diplomatici ed è Berna a curare gli interessi americani in Iran e quelli iraniani negli Usa. Al diplomatico elvetico è stato detto che "l'assassinio del generale Soleimani" è un "palese esempio del terrorismo di Stato americano, e che il regime statunitense è pienamente responsabile delle conseguenze dell'atto", ha indicato su Twitter un portavoce del Ministero degli esteri iraniano.

C'erano state delle avvisaglie

Due giorni fa, mercoledì, Teheran aveva già convocato un diplomatico svizzero: gli era stato detto che gli Stati Uniti dovevano cessare le "assurde" accuse a Teheran di aver fomentato il violento attacco di manifestanti all'ambasciata americana a Baghdad. L'Iran aveva affermato di non volere un conflitto ma di essere pronto a difendersi dai "guerrafondai".

La protesta iraniana era giunta dopo che il presidente americano Donald Trump aveva puntato il dito contro Teheran, dichiarando su Twitter che avrebbe pagato caro l'attacco all'ambasciata.

Stati Uniti e Iran hanno rotto i rapporti diplomatici da quando un gruppo di studenti prese in ostaggio nel 1979 il personale dell'ambasciata americana a Teheran.

 

 

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