Il dimissionario primo ministro libanese ha annunciato di non accettare l'eventuale incarico di formare il nuovo esecutivo
Il premier dimissionario libanese Saad Hariri ha annunciato oggi di non voler accettare l'eventuale incarico di formare un nuovo esecutivo. Oggi, Hariri ha parlato pubblicamente nel contesto di graduale tensione politica e socio-economica in Libano, scosso da più di 40 giorni di massicce proteste popolari anti-governative.
Hariri si era dimesso a fine ottobre. Ma da allora il presidente della Repubblica Michel Aoun, alleato degli Hezbollah filo-iraniani che hanno membri nel governo, non ha finora avviato le consultazioni previste dalla costituzione.
Hariri si è lamentato della lentezza del processo consultivo per formare un nuovo governo e ha definito alcuni suoi colleghi politici e rappresentanti istituzionali, senza nominarli, come degli "irresponsabili".
Tra ieri e oggi sono salite le tensioni nelle piazze delle proteste a Beirut, nel sud e nella Bekaa, dove militanti di Hezbollah e dell'altro partito sciita Amal hanno attaccato i sit-in e i manifestanti anti-governativi. In alcuni casi si sono registrati spari di arma da fuoco. E si registrano in tutto 12 feriti nei disordini scoppiati tra domenica sera e oggi.