Estero

Trump, accelera il procedimento per l'impeachment

Il capo della Casa Bianca: quegli agenti uguali alle spie e da considerare traditori. Il capo degli 007: la talpa è credibile

Keystone
26 settembre 2019
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Non solo Donald Trump sollecitò l’Ucraina a interferire sulle presidenziali del 2020, ma la Casa Bianca cercò anche di occultare i contenuti della telefonata tra il presidente e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelenski. È l’accusa dell’uomo dei servizi (agente Cia in servizio alla Casa Bianca, secondo il ‘New York Times’), le cui rivelazioni senza precedenti hanno aperto la strada all’avvio di una indagine parlamentare che potrebbe condurre all’impeachment del presidente. Anche perché tra i membri del Congresso (nonostante le titubanze, non del tutto infondate, della leadership democratica) cresce il consenso a favore della messa in stato di accusa: alla Camera già 218 deputati si sono espressi a favore, quanto basta per trasmettere il procedimento al Senato. Il testo della denuncia della talpa della Cia, che oggi vive sotto protezione, è stato reso pubblico poche ore dopo la diffusione della trascrizione della telefonata del 25 luglio scorso. Nove pagine in cui si riporta la fortissima preoccupazione di una decina di funzionari dell’amministrazione per l’uso spregiudicato del potere da parte di Trump, quando al leader ucraino chiese ripetutamente di colpire il suo probabile avversario nelle elezioni presidenziali del prossimo 3 novembre, Joe Biden. “Quei funzionari sono come delle spie, e le spie andrebbero punite per tradimento, come ai vecchi tempi”, è stata la prima reazione di Trump. Ma la ricostruzione del “whisterblower” ha fatto venire alla luce un comportamento ancora più grave. Resisi conto della gravità del colloquio tra Trump e Zelenski, gli uomini del presidente nei giorni successivi tentarono in tutti i modi di bloccarne i contenuti e di far sparire soprattutto la trascrizione parola per parola della telefonata. “Funzionari della Casa Bianca mi hanno detto di aver ricevuto indicazioni dai legali del presidente di rimuovere la trascrizione elettronica dal sistema computerizzato interno in cui trascrizioni simili sono solitamente conservate”, indica la denuncia. “La trascrizione – continua – è stata quindi caricata su un sistema elettronico separato usato per la raccolta di informazioni riservate di natura particolarmente sensibile”. La Casa Bianca ha declassato quelle fornite dall’agente come “informazioni di terza mano”. Ma per la speaker della Camera Nancy Pelosi “i fatti dimostrano che il presidente ha tradito il Paese, ignorando e violando la Costituzione e mettendo a rischio la sicurezza nazionale e l’integrità delle elezioni americane”.

'La talpa è credibile'

Il Congresso stringe i tempi dell’impeachment. Ieri il capo degli 007 Usa Joseph Maguire (messo da Trump al posto di Dan Coats, caduto in disgrazia) è stato chiamato a testimoniare davanti alla commissione intelligence della Camera, per difendersi dalle critiche per la gestione inadeguata delle segnalazioni fornite dall’agente della Cia. Una delle cose che i parlamentari vogliono appurare è perché la denuncia che il whisterblower consegnò ai suoi vertici non ebbe seguito, accantonata infine dal Dipartimento di giustizia. Maguire, definendo la talpa “credibile e in buona fede”, ha spiegato di non aver condiviso immediatamente la denuncia con il Congresso per la sua natura “senza precedenti”. E il suo dovere era verificare prima se la materia ricadesse nell’executive privilege, il principio secondo cui un presidente non è tenuto a condividere informazioni sensibili e protette. Per questo si rivolse agli uffici legali di Casa Bianca e Dipartimento di giustizia che alla fine misero a tacere la cosa. E qualcun altro dovrà rispondere di questo.

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