Estero

Ticino non è rimasto al buio

Una piccola località argentina fondata da immigrati ticinesi è stata l'unica a evitare il maxi blackout di domenica scorsa, grazie a un sistema energetico a base di gusci di arachidi

Un paesino di 2'000 abitanti
18 giugno 2019
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Un piccolo paesino dell'Argentina chiamato 'Ticino' è stato l’unico che è riuscito a evitare il maxi blackout di domenica scorsa. Un blackout totale che per dodici ore ha lasciato al buio 50 milioni di utenti in tutto il Paese, oltre all’Uruguay e ad alcune zone di Cile e Brasile. L’approvvigionamento energetico di questa località di 2'000 abitanti nella provincia di Córdoba è stato garantito da una propria centrale che opera con un sistema di biomassa alimentato a base di gusci di arachidi. 

Fondata da immigrati svizzeri italiani

Ticino è una piccola località che si trova nel dipartimento General San Martin della provincia di Córdoba e che secondo il censimento del 2010 conta 2.188 abitanti. Il paese è stato fondato nel 1911 da due immigrati svizzeri italiani, Ricardo Simonini e Juan Thiele. Il nome ‘Ticino’ è stato scelto in onore della nostra regione. La storia che si racconta in paese è che nel 1931 ci fu un tentativo di cambiare il nome del posto, visto che il suo fondatore, Thiele, era rientrato in Svizzera. Poi perché una legge locale prevedeva che tutte le località dovessero essere chiamate con il nome di un fatto storico, un eroe o un nome vincolato alla regione. Siccome però non è stato trovato il consenso attorno a un nuovo nome, il tutto è rimasto com'era. Così ancora oggi il grande cartellone 'TICINO' dà il benvenuto ai visitatori in arrivo alla stazione ferroviaria (vedi galleria immagini). 

Il sistema a base di gusci di arachidi

I gusci di arachidi riempiono una caldaia nella quale vengono bruciati e trasformati in energia potenziale, che viene poi trasmessa a una turbina a vapore e convertita in energia meccanica di rotazione. Poi un generatore la converte in energia elettrica. Grazie a questo sistema Ticino non è rimasto al buio, come invece è accaduto al resto dell’Argentina (tranne che alla Terra del Fuoco, nell'estremo sud del Paese). La caldaia utilizzata è stata prodotta sul posto e, diversamente da quello che succede con le centrali a base di energia fossile, questo tipo di produzione energetica a “ciclo chiuso” non emette gas serra.

L'energia del Ticino

L’energia prodotta dalla dita Lorenzati Ruetsch & Co è sufficiente per fornire corrente elettrica a 8mila unità domestiche, numero che supera abbondantemente il numero di case di questo Ticino sudamericano. Il sindaco del paese ha spiegato alla televisione locale che “l’energia prodotta viene commercializzata, ma di fronte a eventi come quello avvenuto domenica scorsa abbiamo la possibilità di isolarci e garantire il normale servizio alla nostra popolazione”.  

 

 

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