Estero

In Brunei c'è la lapidazione per adulteri e gay

Nello Stato asiatico è entrata in vigore la 'sharia', la legge coranica; 40 frustate per le lesbiche

3 aprile 2019
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Gli omosessuali e gli adulteri da oggi potranno essere messi a morte per lapidazione: questa è una, la più clamorosa, delle misure previste dalla 'sharia', la legge coranica, entrata in vigore nel piccolo, ricchissimo sultanato del Brunei, nel Sud-est asiatico.

Una svolta integralista che ha suscitato condanne da tutto il mondo e dagli attivisti per i diritti umani. E che ha creato shock nella comunità gay dello Stato nel nord dell'isola di Borneo, che parla di "Medioevo".

"Voglio vedere gli insegnamenti dell'Islam rafforzarsi in questo Paese", ha dichiarato oggi, senza menzionare la sharia, il sultano Hassanal Bolkiah, in un discorso pubblico.

In base al nuovo codice, la pena di morte si applica anche ad altri reati, oltre alla "sodomia" e all'adulterio, come lo stupro, la rapina, la blasfemia o l'insulto al profeta Maometto.

Quanto ai rapporti sessuali fra lesbiche, la pena è differente rispetto ai gay: 40 frustate e fino a 10 anni di carcere. La frusta colpirà anche i colpevoli di aborto, mentre per il furto (non la rapina) si prevede l'amputazione della mano.

La colpevolezza viene accertata solo nei casi di confessione o se gli imputati sono accusati da testimoni.

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