Estero

Brasile, i candidati alla presidenza sospendono la campagna

La decisione presa dopo l'attentanto subìto dal deputato di estrema destra Bolsonaro, accoltellato da un sostenitore di Lula durante un comizio

Bolsonaro accoltellato (Keystone)
7 settembre 2018
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I principali candidati alla presidenza nelle elezioni del prossimo 7 ottobre in Brasile hanno sospeso le loro attività di campagna dopo l’attentato subito ieri da Jair Bolsonaro, il deputato del Partito social liberale (Psl, estrema destra) in testa ai sondaggi sulle intenzioni di voto. Fernando Haddad – candidato alla vicepresidenza del Partito dei Lavoratori (Pt), che probabilmente sostituirà Lula da Silva dopo la bocciatura della candidatura dell’ex presidente – ha annullato la sua partecipazione al Grido degli Esclusi, una manifestazione politica che dal 1995 si svolge il 7 settembre, in cui si festeggia l’indipendenza del Brasile.

Anche Geraldo Alckmin, del Partito Social Democratico (Psdb, centrodestra), Marina Silva (Rete di Sostenibilità, ambientalista), e Ciro Gomes (Partito democratico laburista, centrosinistra) hanno annunciato la sospensione delle loro attività di campagna elettorale. Nell’ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto, il primo diffuso dopo la bocciatura della candidatura di Lula, Bolsonaro era in testa con il 22% dei voti, seguito da Silva e Gomes, in pareggio con il 12%, Alckmin con il 9%, e Haddad con il 6%.

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