Confine

Truffatore comasco verso l’estradizione in Svizzera

Il 51enne deve rispondere di un lungo elenco di reati. Tra questi l'affitto di auto, mai restituite, e l'incasso di prestiti Covid non dovuti

Potrebbe essere processato in Ticino
(Ti-Press)
15 marzo 2024
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Truffa aggravata, appropriazione indebita, amministrazione infedele, omissione nella tenuta della contabilità delle proprie aziende, falsità nei documenti, inganno nei confronti delle autorità e altro ancora: è un lungo elenco di reati quello che la Procura ticinese contesta a un 51enne comasco, residente dapprima a Rancate e successivamente a Zelbio, sui monti del Triangolo Lariano. I fatti rimandano al periodo compreso fra il 17 marzo 2017e il 26 gennaio 2022.

La magistratura ticinese nell’estate del 2022 aveva chiesto l’estradizione del comasco, che sentendo odore di bruciato si era reso latitante. Nelle scorse settimane i giudici della prima Corte d’appello di Milano hanno accolto la domanda di estradizione del 51enne, disponendo l’ordine di arresto e la consegna dell’indagato alle autorità ticinesi. Sulle tracce dell’uomo si sono così messi gli agenti della Squadra Mobile lariana. E il 51enne è stato rintracciato a Chioggia e ora è in carcere a Venezia in attesa, appunto, dell’estradizione. Non è dato sapere se sarà accettata dall’uomo.

Nel lungo elenco degli episodi contestati al 51enne ci sono diverse auto prese in leasing, e mai restituite, fra cui una Porsche Cayenne turbo, la cessione di 37 fatture false di una società di factoring, per riscuotere il credito (234mila franchi), percezione non dovuta di prestiti Covid e infine creazione di permessi di soggiorno falsi per dipendenti che poi assumeva.

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