Confine

Spaccio nei boschi, 17 arresti: sono i ‘fornitori’ dei pusher

In manette i membri di una banda che riforniva la ‘manovalanza’ dedita al traffico di droga nelle zone boschive del Varesotto e in altre zone d'Italia

Un momento del blitz della polizia
(Foto: Polizia di Stato)
24 gennaio 2024
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La polizia ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Busto Arsizio (Varese) nei confronti di 17 persone (9 in carcere e 8 ai domiciliari con braccialetto elettronico), tutte accusate di spaccio di stupefacenti che avveniva per strada, nei boschi e a domicilio.

Il provvedimento è stato emesso al termine di un'indagine iniziata più di un anno fa e ha permesso di smantellare una banda dedita al trasporto e alla vendita di cocaina, hashish e marijuana soprattutto nella zona di Busto Arsizio e dei comuni della Valle Olona e poi in altre province della Lombardia, in Piemonte, Veneto, Lazio, Umbria ed Emilia Romagna.

Nella prima fase gli agenti hanno individuato due fratelli marocchini che trasportavano, nascoste in auto, grosse quantità di stupefacente. I due, monitorati dagli investigatori, sono stati bloccati nel corso delle indagini. Partendo dai fratelli è stata ricostruita, nelle due direzioni, la ‘filiera’ della droga dai fornitori ai destinatari e viceversa. Durante le indagini la polizia è risalita a un altro gruppo di trafficanti sempre di hashish, marijuana e cocaina. Gli spacciatori – in particolare nordafricani pregiudicati e fiancheggiati da italiani e albanesi – chiamavano gli stupefacenti con nomi in codice come "pizze", "baguette", "carriole", "medicine".

In diverse operazioni sono stati sequestrati, tra l'altro, 40 chili di hashish e 5 chili di marijuana. Ad alcuni degli arrestati gli agenti attribuiscono anche un'altra partita di 115 chili di hashish sequestrati a Cesate (Milano) a marzo 2023 a bordo di una vettura parcheggiata nel garage di un condominio. Droga scoperta dopo che alcuni condomini avevano chiesto l'intervento delle forze dell'ordine sospettando la presenza di ladri nei box: in realtà si trattava del tentativo, maturato negli ambienti dello spaccio, di rubare il carico a una banda ‘concorrente’.

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