Confine

Livello del Verbano, meno acqua dal ‘rubinetto’ della Miorina

Primi problemi alla navigazione e a Sesto Calende, decisa dal Consorzio Ticino una riduzione drastica dei deflussi da venerdì

9 agosto 2023
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Qualche goccia d'acqua e nulla più in uscita dal Verbano, per cercare di frenare l'abbassamento a vista d'occhio del livello del Lago Maggiore, che da qualche settimana sta causando non pochi problemi. Problemi avvertiti soprattutto dalla Navigazione Lago Maggiore e dai titolari dei cantieri nautici che hanno sospeso il lavoro per evitare di rischiare danni alle imbarcazioni. Una situazione insostenibile che per molti di coloro che protestano dipenderebbe anche dall'esercizio rilascio dell'acqua a valle, in una stagione non siccitosa come quella dello scorso anno per cui le coltivazioni non sembrano essere particolarmente assetate. Ecco, quindi, la decisione di chiudere le erogazioni dallo sbarramento dalla diga della Miorina di Sesto Calende da venerdì 11 agosto. La drastica decisione è stata presa da Doriana Bellani, direttore del Consorzio Ticino, ente regolatore della Miorina che sovrintende – con l'apertura e la chiusura delle paratie – alla alimentazione del fiume Ticino e conseguentemente dei canali irrigui lombardi e piemontesi. Decisione alla luce del fatto che il livello del Verbano (nel pomeriggio di oggi mercoledì 9 agosto) era sceso a 35 centimetri sotto lo zero idrometrico e il riempimento del grande bacino naturale era all'8%. Una percentuale drammatica, senza tanti precedenti. La stretta sull'erogazione dell'erogazione dell'acqua del Verbano pone gli utenti del Consorzio (canali lombardi e piemontese) nella inevitabile condizione di ridurre la loro portata. Per quanto è dato sapere non tutti inizialmente sarebbero stati d'accordo, ma poi davanti alla fermezza del direttore Doriana Bellini, tutti hanno deciso di adeguarsi all'acqua con il contagocce. Da lunedì scorso i traghetti che della linea Intra-Laveno (collegano le due sponde) continuano ad attraversare il Verbano non possono superare un peso complessivo a pieno carico degli automezzi di 100 quintali. Soglia che di fatto vieta il transito a camion e bus. Pesantissime le conseguenze. Così come si fanno sentire i disagi derivanti dalla chiusura degli scali dei battelli di Ronco, Ispra e Porto Valtravaglia.

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