Turni in Pronto soccorso da mille euro a notte

Mille euro a notte per prestare servizio, dalle 20 alle 8 del giorno dopo, al pronto soccorso dell’ospedale Erba-Rinaldi di Menaggio dove la carenza di medici è sempre più acuta. Dopo che l’ennesimo concorso pubblico indetto per coprire i posti rimasti vuoti è andato deserto, l’Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) Lariana per non chiudere il Pronto soccorso, lasciando scoperta una vasta area tra Lario e Ceresio, ha appaltato il servizio a medici esterni: una scelta obbligata per garantire 180 turni al mese da 12 ore per una spesa complessiva di 632mila euro per 12 mesi. La mancanza di risposte è anche da attribuire al fatto che i medici (e con loro gli infermieri) scelgono le strutture sanitarie del Canton Ticino, dove gli stipendi sono più che doppi.

Ogni medico a gettone potrà effettuare 12 turni al mese, tre ogni settimana, con la possibilità di guadagnare sino a 12mila euro lordi al mese, che si riduce a 8mila euro al netto delle tasse e delle spese (per un servizio analogo a Sondrio erano arrivati medici dalla Calabria e dalla Sicilia).

Una scorciatoia, quella dei medici a gettone, commentata negativamente da Giovanna Greco, portavoce del Comitato per la difesa dell’ospedale menaggino: «Continuando a esternalizzare i servizi a Menaggio resteranno solo i muri. Ci chiediamo anche se i medici a gettone sono in possesso della necessaria specializzazione in medicina di emergenza-urgenza o titolo equipollente. Per quanto riguarda il nostro presidio ospedaliero ci chiediamo anche quando verrà riattivata la sala chirurgica presidiata, che permette al Pronto soccorso di essere chiamato tale». Quello dei medici a gettone per non chiudere il Pronto soccorso, è l’ultimo capitolo di una storia molto travagliata che per l’ospedale Erba-Rinaldi significa impoverimento delle prestazioni e cessazione di servizi. Invertire la tendenza, vista anche la vicinanza del Canton Ticino, non è facile.