Economia

Il turismo svizzero rischia un'ondata di fallimenti

A causa del coronavirus, è in pericolo l'esistenza di 3'200 imprese con 30mila posti di lavoro

Locarno (Ti-Press)
1 maggio 2020
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L'industria turistica svizzera rischia un'ondata di fallimenti a causa della crisi del coronavirus L'esistenza di 3200 imprese con 30'000 posti di lavoro è minacciata. È quanto risulta da un'indagine effettuata dalle associazioni di categoria pubblicata oggi.

Il settore alberghiero prevede un tasso di occupazione di circa il 9% a maggio. Nei mesi estivi è previsto un 20-24%. Un'estrapolazione basata sui risultati del sondaggio conclude che le perdite per il turismo svizzero tra marzo e giugno potrebbero ammontare a 8,7 miliardi di franchi svizzeri, indicano in un comunicato odierno le associazioni di categoria.

Nonostante l'indennità di lavoro ridotto e prestiti ponte molte aziende sono minacciate. Il 23% delle aziende intervistate stima elevato il rischio di fallimento. Le aree più colpite sono la Svizzera occidentale, il Ticino e la regione di Basilea.

Le associazioni di categoria chiedono quindi ai politici di estendere il sostegno finanziario. Come possibilità viene indicata la "modifica dell'Iva". La richiesta di sospenderla per l'industria del turismo per un certo periodo di tempo esiste da tempo. Inoltre, le associazioni di categoria chiedono sicurezza di pianificazione per quanto riguarda la stagione estiva e un programma d'impulso per incrementare la domanda.

L'indagine è stata condotta dalle associazioni di categoria HotellerieSuisse, GastroSuisse, Funivie svizzere e dall'Associazione svizzera dei managers del turismo, insieme a Svizzera turismo e all'Istituto del turismo della Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale vallesana. All'analisi della loro situazione attuale hanno partecipato 3500 aziende dal 20 al 23 aprile.

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